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Hellas Verona

Dalla difesa all'attacco, ecco le armi in mano a Tudor per inseguire la salvezza... e oltre

Tudor e Setti
Tudor e Setti
Tudor e Setti
Tudor e Setti

Tutti gli uomini di Igor Tudor, almeno da qui a giugno. Ecco gialloblù vecchi e nuovi sistemati su un ipotetico campo da calcio. Con questi ragazzi, il tecnico cercherà di ottenere quei 7 punti che mancano alla famigerata quota 40 e chissà poi cosa accadrà.
Da Marchizza a Frabotta Il vero obiettivo primario dell’Hellas in questo mercato di riparazione, era quello di reperire un vice-Lazovic. Un giocatore dalle caratteristiche importanti sull’out di sinistra. Capace sia di giocare alto che, in emergenza pure basso. Il trasferimento del laterale di proprietà del Sassuolo era già cosa fatta, quando il suo ginocchio in Roma-Sassuolo, ha fatto crac. Affare saltato. Magari se ne riparlerà a giugno. Crescono invece le quotazioni per Gianluca Frabotta. Almeno stando a quanto filtra dal bunker di Peschiera del Garda. Ha avuto un infortunio serio e pure un lungo periodo di riabilitazione ma ora, ci assicurano, che non si tratta di un Benassi bis. La speranza è questa perchè negl’altri ruoli il Verona è ben coperto.
Pende a destra Nonostante le azioni più significative si palesino sulla fascia sinistra, abbondano per Tudor le soluzioni dall’altra parte. Il trattore gialloblù, all’anagrafe Marco Davide Faraoni, ora ha ben due alternative. L’ex doriano Fabio Depaoli e l’incompreso, a questo punto, Kevin Ruegg. Lo svizzero, promessa del calcio con i buchi, ha forato proprio a Verona. Le sue gomme sono a terra da tempo ma invece di accettare le numerose proposte giunte al Verona, le ha sempre rifiutate. Dietro a questo trittico vi sono Casale e Sutalo. Titolare e riserve. In mezzo, prima di alzare il baricentro della nostra analisi, vi sono Gunter e Retsos. Il giovane Coppola completa il trittico di centrali. Il greco è stato uno dei dei quattro rinforzi, considerando pure il ritorno del portiere Chiesa, di gennaio. Una scommessa? Certo. Sarebbe stato impossibile spendere per il Verona 17,5 milioni di euro, come fece per «Panos» il Bayer Leverkusen tre stagioni fa. Il difensore ellenico avrà sei mesi per ambientarsi e tutto un anno, il prossimo, per guadagnarsi il posto e quindi la riconferma.
Martin l’africano C’è poco da fare, Hongla, quando indossa la maglia del Camerun diventa un altro. Lo sta dimostrando in Coppa d’Africa. Arrivato a Verona preceduto da buona fama, finora ha deluso. Frenato pure da contrattempi di natura fisica, Covid compreso, non ha saputo avere un minutaggio di rilievo. In nazionale però, a onor del vero, gioca più da regista che da mediano. Lui potrebbe essere la rivelazione di questa seconda parte di stagione. Per il resto ci si augura in una vera e propria primavera per Ilic, spesso opaco. Se Veloso tiene, Tameze è stato semplicemente straordinario. Detto di Lazovic a sinistra, eccoci al pacchetto offensivo.
Re Cholito e gli altri Quanti gol segnerà ancora Simeone? E quanti Caprari o Barak? E non dimenticatevi di Lasagna e Kalinic. A meno che non cambieranno i programmi societari nei prossimi anni, difficilmente vedremo ancora in maglia gialloblù tante bocche da fuoco. Riguardarsi tutte le reti fin qui segnate per godere ancora. A completare il tutto ecco Bessa e Cancellieri. Riserve di lusso. C’è molta curiosità, visto che è un Hellas da attacco, per vedere all’opera Mateusz Praszelik. Del giovane polacco si dice un gran bene. Tony D’Amico ha fatto un buon lavoro ed è concentrato sull’obiettivo. Mai il Verona di Setti ha giocato quattro campionati consecutivi in serie A.

Gianluca Tavellin

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