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Dal «Traspe» a Pazzini Vecchia Signora al palo

Camoranesi dal gol, alla Juve all’Italia Campione FOTO ARCHIVIO L’ARENA
Camoranesi dal gol, alla Juve all’Italia Campione FOTO ARCHIVIO L’ARENA
Camoranesi dal gol, alla Juve all’Italia Campione FOTO ARCHIVIO L’ARENA
Camoranesi dal gol, alla Juve all’Italia Campione FOTO ARCHIVIO L’ARENA

Contro la Juventus al Bentegodi non è mai una partita banale, in passato come in tempi più recenti. Dalle gare di Coppa a quelle di campionato, son sempre state battaglie. L’ultimo ricordo è il più dolce. Ma quasi un anno esatto fa, l’otto febbraio 2020, l’ultimo gol in carriera di Pazzini fece letteralmente esplodere lo stadio completando una rimonta sui bianconeri che mise i brividi a tutti. CR7, come sempre, poi Borini e, infine, il Pazzo. L’ultima immagine di un calcio che non c’è più. Il bilancio dei tempi nostri è decisamente buono. Delle ultime cinque gare casalinghe, il Verona ne ha persa soltanto una, con Pecchia in panchina. Nel 2017 un grande Caceres aveva illuso di poter strappare punti pareggiando momentaneamente il gol di Matuidi ma, poi, si accese il mago Dybala chiudendo la pratica con una doppietta. Tra le più belle, impossibile dimenticare la partita d’addio di Luca Toni. Il bomber scelse il modo migliore per congedarsi dal calcio. Un Bentegodi pieno a rendergli omaggio, i pluricampioni d’Italia davanti, tanti ex compagni ed amici da sfidare, ed un gol su rigore con tanto di pallonetto ad un certo Buffon. Insomma, la conclusione più commovente di una carriera eccezionale con tanto di lacrime e giro di campo. Ciliegina sulla torta, l’Hellas vinse 2 a 1 con la rete di Viviani e l’ininfluente gol del solito Dybala. Speciali anche i pareggi per 2 a 2 del 2014 e del 2015. Toni e Gomez all’ultimo respiro che rimontano la doppietta di Tevez e, quasi in fotocopia l'anno dopo, gli stessi due che fissano il pareggio rispondendo alle reti di Pereyra e Llorente. L’argentino diventa incubo bianconero e idolo della Curva Sud mentre Toni vince a 38 anni compiuti la classifica dei capocannonieri di Serie A. Nel massimo campionato, ad eccezione della sconfitta del 2017, per ritrovare una Juve vincente si deve risalire al 2001. Perotti in panchina e Del Piero ancora in campo. Un suo rigore bastò per fissare il blitz. Andando indietro nella storia, impossibile non menzionare la partita di «Cenerentola» Elkjaer, quella del gol senza scarpa. Anno di grazia 1985, quel gesto divenne simbolo e leggenda di una cavalcata tricolore che resterà per sempre iconica. E poi, i gol di Bui e Petrelli contro la Juve di Heriberto Herrera, quello di Traspedini nel ‘69, di Orazi nel ‘71, Penzo e Volpati in Coppa Italia, la Coppa dei Campioni e tanti altri ricordi epici. Insomma, Verona-Juventus non è una partita come tutte le altre e Juric l’ha già capito benissimo lo scorso anno. •

Davide Cailotto

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