<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«D’Amico è un fratello Pochi in A come Setti»

Coppia che gira Quella formata da Setti e D’Amico
Coppia che gira Quella formata da Setti e D’Amico
Coppia che gira Quella formata da Setti e D’Amico
Coppia che gira Quella formata da Setti e D’Amico

«È stato il periodo più bello della mia vita, abbiamo fatto grandi cose». È questo il primo pensiero di Ivan Juric per il Verona e la sua esperienza in riva all’Adige. Lui è più di un ex. Amato incondizionatamente da un ambiente che gli è entrato dentro. «È stato magnifico», prosegue il tecnico croato. I suoi due anni in gialloblù fagocitano la sfida di oggi, ma questo era fin troppo facile da immaginare. «Il Toro ha una storia da far innamorare tifosi in tutta Italia, è una società molto importante. Il Verona ha grande sentimento, lì mi sono trovato benissimo perché i veneti sono speciali. Hanno grande attaccamento alle tradizioni e alla squadra, sentono loro l'Hellas. Ora hanno 15-20 mila persone alle partite, noi 6-7. Qua ci sono le scorie del passato e ci vuole di più per far tornare i tifosi allo stadio. Ringrazio quelli che vengono, ma non c'è l'entusiasmo che avevo a Verona». Un periodo felice dentro e fuori dal campo, anche in società con quella famosa filiera corta che, nonostante gli screzi dialettici, ha funzionato alla grande. «Setti è stato un presidente eccezionale, mi ha permesso di fare ciò che avevo in testa insieme al direttore», spiega Ivan. «Abbiamo cambiato mentalità e metodi, portando dentro tante persone. Potevamo fare tutto stando nel budget, lo ringrazierò per tutta la vita». Rapporto unico con lui e ancor più intenso con Tony D’Amico. «È mio fratello, con Vagnati vorrei creare un legame forte per il bene della società». A proposito di fratelli, oggi ce ne sarà un altro da sfidare. « Allena da dieci anni, anche lui è mio fratello», ammette Juric a proposito di Igor Tudor. «Condividiamo tante cose, sono strafelice di ciò che sta facendo. Il progetto continua, è una cosa bellissima. E' un tecnico di qualità, ma la vita è dura e a volte va bene e a volte no». Insomma, parole al miele per tutti, sentite e non banali. Proprio per questo, allora, vien da domandarsi una volta di più come mai ci sia stata quella separazione che, in un amen, gli ha girato contro gran parte di quello che era il suo popolo rimasto sportivamente tradito E, allora, oggi Ivan e il Verona saranno avversari in una gara speciale. Lui i giocatori del Verona li conosce come le sue tasche, ma anche loro conoscono bene i suoi metodi di lavoro. Sarà gara dagli alti ritmi, una battaglia. Juric si emozionerà, certo, ma al fischio d’inizio i sentimenti lasceranno il posto alla professionalità. D.Cail.

Suggerimenti