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Il bomber

Caprari pensa solo all’Hellas: «La Nazionale? Non spetta a me»

Gianluca Caprari
Gianluca Caprari
Gianluca Caprari
Gianluca Caprari

Se in questo periodo Gianluca Caprari comprasse un gratta e vinci, probabilmente, si aggiudicherebbe il premio più alto. Neppure una distorsione alla caviglia sinistra è riuscita a guastare il meraviglioso inizio d’anno del fantasista romano. Miglior giocatore del mese di gennaio AIC, secondo i voti dei colleghi, cinque gol in altrettante partite da inizio 2022 con le 200 presenze in Serie A festeggiate realizzando la nona marcatura in campionato eguagliando il suo record personale nella massima categoria che risale ai tempi del Pescara nel 2017.

 Insomma, per Caprari è decisamente un magic moment e poco importa se il Ct Mancini l’ha inspiegabilmente ignorato nell’ultima tornata di convocazioni Azzurre. Gianluca è sulla cresta dell’onda, nel momento più importante della sua carriera e il Verona ha fatto bingo perché, con la ventiduesima presenza, è scattato l’obbligo di riscatto. Cinque milioni circa, tra prestito oneroso e cifra pattuita in estate per rilevare l’intero cartellino dalla Samp. Un affare. «Che ci crediate o no, a tutte queste cose neanche ci pensavo», aveva raccontato un po’ a sorpresa dopo essere stato pure eletto man of the match contro l’Udinese. «Contava di più come sarei stato in grado di rientrare in gruppo dopo due settimane di assenza. Contava il risultato, troppo importante».

La definitiva maturazione di Gianluca passa anche da questo, da un forte senso di responsabilità e di appartenenza nei confronti del gruppo. I suoi acuti sono micidiali, certo, ma nessuno vince le partite da solo. «Stiamo facendo tutti un grande campionato», ha raccontato a proposito dei numeri dei suoi compagni di reparto. Trenta gol in tre tra lui, il Cholito e Barak.

Ognuno a rincorrere i suoi record. Caprari che punta per la prima volta alla doppia cifra in Serie A, Simeone che spera di superare le quattordici reti infilate nel 2018 e l’Angelo biondo che ora spera di staccare due mostri sacri del mondo gialloblù come Mascetti e Briegel. «Siamo una squadra molto propositiva, che va all’attacco. Lo facciamo tutti insieme, anche quando dobbiamo tornare in difesa. I risultati, le prestazioni ed i bei numeri sono il frutto di questo atteggiamento». Una ricetta semplice che ha lanciato il Verona di Tudor mettendo in luce i suoi protagonisti più scintillanti. Tra questi, ovviamente, c’è Gianluca. Quelli che storcevano il naso al suo arrivo, paragonando l’ex Samp al peso specifico avuto da Zaccagni al Bentegodi, ora sorridono. Anzi, adesso i paragoni sono al contrario, con la vena realizzativa del romano che ha davvero convinto tutti, anche i nostalgici di Zac. «Non è per caso che segniamo tanti gol», ha assicurato in tempi non sospetti il dieci gialloblù.

Effettivamente, il poker rifilato all’Udinese è già il quinto del campionato. Quattro reti a Spezia, Lazio, Venezia, Sassuolo e, appunto, ai friulani. Non era mai successo al Verona in Serie A. «A volte c’è stata anche un po’ di fortuna, lo ammetto», ripercorre con la mente le goleade rifilate agli avversari Gianluca. «Però fa parte del calcio e, comunque, siamo sempre usciti fuori alla lunga». Fa bene a difendere il lavoro suo e della squadra. Del resto, è sotto gli occhi di tutti. O quasi. «Ma non sono rammaricato per la mancata convocazione in Nazionale. Che posso farci? Io continuerò a fare del mio meglio, poi vedremo». Nel frattempo, se lo gode il Verona e se lo godono i tifosi che, possono dirlo a chiare lettere: Gianluca Caprari è un giocatore del Verona

Davide Cailotto

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