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IO LO CONOSCO BENE

Bellotto applaude il bomber «Forte solo di testa? Balle...»

Gianfranco Bellotto
Gianfranco Bellotto
Gianfranco Bellotto
Gianfranco Bellotto

«È sempre stato un Campione. Arrivava fra i primi all'allenamento ed era l'ultimo a lasciare il campo. Quello che è diventato lo deve soltanto alla sua voglia di migliorarsi, sempre». Parole in libertà alla trasmissione di TeleArena «Lunedì nel Pallone». A pronunciarle Gianfranco Bellotto, ex tecnico di Padova, Venezia, Salernitana, Sampdoria e Treviso. «Quante panchine e ne ho ancora voglia», ammette Bellotto: «Tornando a Luca, giocava insieme a Beghetto. Davvero una bella coppia d'attacco, con quel Treviso abbiamo sfiorato la promozione in serie A». Bellotto è stato tante volte nel destino del Verona. Lui mezz'ala o mediano, classe 1949, ben undici reti in serie A in una stagione con la maglia dell'Ascoli di Rozzi, compagno di stanza di un certo Domenico Volpati ai tempi della Solbiatese, dove di fatto era partito anche un giovane tecnico, oggi quasi ottantenne: Osvaldo Bagnoli. «Grande il Mister - ride Bellotto - ma anche il Volpe, salutatemelo». L'ex tecnico di Luca Toni ha la lingua sciolta, forte anche di un'esperienza politica con una lista civica. «È stata una bella avventura , d'altronde se non avessi fatto il calciatore mi sarebbe piaciuto fare l'avvocato. Cosa dicevamo? Certo parlavamo di Luca Toni... Un grande, pensate che quando eravamo al Treviso, più di qualcuno diceva che era forte solo di testa. Balle!». Qui Bellotto ritorna in campo e decide di entrare a gamba tesa sui luoghi comuni del calcio. «Ha un sinistro straordinario», spiega, «sa proteggere il pallone come pochi ed ha il senso del gol. Ma poi di che cosa stiamo parlando, di un Campione del Mondo che a trentotto anni suonati rischia di vincere, e ne sarei felicissimo, la classifica dei cannonieri?». Razza Veneta, più o meno del Piave, per Bellotto. Sorride quando parla del Sassuolo di Di Francesco. «Ho visto la gara con il Verona», sottolinea l'ex allenatore del Treviso: «Hanno commesso un errore grandissimo e cioè quello di alzarsi troppo. Gomez ha spaccato la partita con la sua intelligenza e la sua rapidità. Bravo anche Sala e naturalmente Toni». Insomma c'è stato molto demerito del Sassuolo nella vittoria dell'Hellas. «Per me sì, ma non voglio criticare nessuno e ne tanto meno togliere meriti alla squadra di Mandorlini. Avere un tecnico che ti porta dalla C alla A e poi si riconferma è il massimo. Lo dico senza ruffianeria anche perchè il 4-3-3 è un sistema di gioco che a me non piace molto, quindi...». Bellotto è così: limpido. «Qualcosa», conclude, «penso di poter dire anch'io. Quindi ribadisco che se la Sampdoria cerca Mandorlini per il dopo Mihajlovic fa bene. È un tecnico bravo e con una certe esperienza. Questa sera la Samp gioca con il Verona? Insomma ho giocato e allenato i blucerchiati, ma son pure Veneto. Quindi diciamo pari via, così son contenti tutti e due».G.T.

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