<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Beffa atroce

Ancora complimenti ma zero punti. In sintesi il Verona di San Siro è questo. Passa l’Inter nel finale con la rete di Darmian, mentre a Faraoni viene annullata una rete, ai più parsa regolare. In casa della capolista per cercare di interrompere la serie negativa. Juric ci crede e manda in campo la miglior formazione. E in questa non c’è Zaccagni ma Bessa. Un premio al brasiliano e un’altra bocciatura per Zac? La risposta al mister. Per il resto un Verona noto con Dimarco, l’ex che Conte rivorrebbe, a punzecchiarsi ai cento all’ora sulla fascia con Hakimi. L’Inter tiene larghi gli esterni per evitare il traffico gialloblù. La squadra scaligera gioca con buona personalità. L’incantesimo non dura molto perchè Conte striglia i suoi che cominciano a guadagnare terreno. Silvestri e compagni si difendono con ordine. Il solo Ceccherini viene ammonito perchè mette la sua firma sulle gambe di un rapidissimo Lautaro. L’Hellas è molto attiva sulla fascia sinistra ma pure a destra Faraoni se la cava molto bene contro Perisic, che per qualche settimana ancora rimane ancora Campione d’Europa in carica. I duelli parlano gialloblù ed è il solo Hakimi a creare qualche problema. L’unico neo per Juric sono i due cartellini gialli per i centrali Ceccherini e Magnani. LA RIPRESA. Juric non ci pensa un attimo e manda in campo due centrali nuovi di zecca come Gunter e Dawidowicz. Tutto sommato non cambia molto perchè riescono a tenere Lukaku e Lautaro. Solo l’argentino si costruisce una palla-gol ed è bravo Silvestri a respingere di piede. L’Hellas sa tenere il campo e Conte lo capisce. Manda dentro perfino Alexis Sanchez mentre Hakimi centra il palo a portiere battuto. Il gol è nell’aria ed è un’azione molto bella dei padroni di casa che fanno scivolare la palla da destra a sinistra. Lì c’è Darmian, l’uomo della provvidenza e segna. L’Inter ha paura e si chiude. Juric spinge i suoi che coraggiosamente si gettano in avanti. Entrano tutti in campo tranne Zaccagni, scelta tecnica. Tameze esce per un problema muscolare. Dentro ci sono Udogie, Colley e Salcedo. Lasagna non trova la porta e nemmeno Lazovic. Ma il fattaccio arriva però a quattro minuti dalla fine. GOL O NON GOL. Cross di Lazovic respinto a campanile da De Vrij sul quale Handanovic ci va molto morbido. Faraoni ci crede e di spalla segna il punto del pareggio. Abisso annulla per carica sul portiere? Per fallo di mano? Non si capisce molto, perchè il gialloblù aveva segnato di spalla. In campo gli unici a protestare sono l’allenatore croato e lo stesso capitano che si è visto negare, probabilmente, una rete regolarissima. SETTE SU OTTO. Squadra ben messa in campo e concentrazione massima. Questo il Verona di San Siro. Nell’abbraccio stretto stretto di Conte a Juric a fine gara, c’è tutta la tensione del tecnico nerazzurro. L’Hellas ha fatto sudare le sette camice ai prossimi campioni d’Italia. Adesso bisogna tornare a fare punti. •

Gianluca Tavellin

Suggerimenti