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ultimo giorno e ultimo test

Hellas, in ritiro anche il sindaco Tommasi per assistere all'amichevole con la Virtus

Alle 17 la sfida contro la Virtus di Fresco
Damiano Tommasi fra Marco Baroni e Luigi Fresco
Damiano Tommasi fra Marco Baroni e Luigi Fresco
Damiano Tommasi fra Marco Baroni e Luigi Fresco
Damiano Tommasi fra Marco Baroni e Luigi Fresco

Marco Davide Faraoni resta al Verona. A toglierlo dal mercato il suo procuratore Mario Giuffredi: “Faraoni? Rimane al Verona, sta bene dove sta".

Oggi, 23 luglio, la terza amichevole a Mezzano prima della chiusura del ritiro. C'è il derby con la Virtus alle 17. Ad assistere alla gara anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi, che si è soffermato a parlare con entrambi i mister.

Un test vero

Il Verona dopo avere giocato di fino e recuperato fiato contro Primiero (7-0) e Top22 Dilettanti (3-0) trova un avversario di spessore: la Virtus di Gigi Fresco (fischio d’inizio oggi, 23 luglio, alle 17 a Mezzano), che con fare scanzonato e cinico si è permessa di mettere sotto il Palermo di Genio Corini alla sua prima uscita stagionale.

Sarà calcio d’estate. Ma la gara di oggi servirà per iniziare a capire quanto questo Hellas sia distante dall’idea perfetta che Marco Baroni si è fatto del Verona.

Il tempo perduto

Due settimane di ritiro sono servite per trovare un primo “senso di confidenza“. Baroni ha lavorato senza centrocampo. Dovendo pure fare conto del “mercato“ e del “viavai“ tra giocatori in ballo, in bilico e fuori dai giochi. Non c’è stato assemblaggio ma primo approccio su quello che sarà il calcio del nuovo tecnico.

L’identità

Il Verona di Baroni dovrà essere intenso, propositivo e aggressivo. Serve una difesa di marpioni, servono esterni capaci di galoppare e costruire. Servirà pure una mediana di guastatori e costruttori. Il mercato deve dare molto. Almeno altri cinque, sei pezzi. Almeno per cominciare. L’identità sta alla base di tutto.

Il regista

Baroni ha bisogno di un regista. Un giocatore alla Veloso, per intendersi. Da infilare in mezzo a “due Tameze“. Il Verona, a centrocampo, deve essere di corsa e di governo. Piedi buoni ma anche piedi capaci di piangere nel momento del bisogno.

I punti fermi

Il tecnico deve avere la possibilità di ripartire dai pochi punti fermi che gli sono stati consegnati. Tameze è andato. Veloso non è stato confermato per scelte di prospettiva. Sulemana è stato “sacrificato“ (l’operazione è buona) sull’altare del mercato.

L’Hellas che si è salvato pare non poter prescindere oggi da giocatori bandiera come Montipò, Lazovic, Ngonge. Ai quali vanno aggiunti pure Hien e Faraoni. Questi ultimi due, però, in bilico per ormai note vicende di mercato. Dentro la rivoluzione d’estate Baroni ha bisogno di avere elementi di continuità con il passato

L’uomo gol

Baroni ha bisogno di un attaccante da doppia cifra. Manca maledettamente a questo Verona che troppo bene si era abituato con Simeone, Caprari e Barak. Djuric e Lasagna, numeri alla mano, non possono garantire miracoli. Gli esterni che attaccano e convergono non possono portare una croce che non gli appartiene. Destro? Non sappiamo se mai arriverà. Ma Sogliano deve pescare un altro jolly dal mazzo.

Le scommesse

Fondamentale vincerne qualcuna per provare a soffrire il meno possibile. E in questo Hellas sono diversi i giocatori sui quali Baroni dovrà provare a scommettere. Magari Terracciano. Magari Coppola. Magari lo stesso Lasagna. Che nessuno è mai riuscito (complici anche infortuni) a rivitalizzare fino in fondo. Baroni deve “vedere oltre“. Per provare a regalare al Verona qualcosa di diverso.

Le carte in mano

Nel Verona che sta perdendo pezzi grossi ci sono anche elementi (spesso infortuni), non sono riusciti ad incidere la scorsa stagione. Ecco che allora, due giocatori come Hrustic e Duda potrebbero rappresentare punti fermi per il futuro. Tentare non costa nulla. Tra l’altro, parliamo di giocatori sui quali si era provato a costruire una centralità di gioco la scorsa stagione.

Accantonati i problemi fisici, Hrustic e Duda potrebbero rappresentare valore aggiunto per il tecnico toscano.

Il nuovo ciclo

La bravura di Baroni dovrà essere quella di dare il via ad un nuovo ciclo. C’era riuscito Juric e in parte Tudor, che di fatto aveva dato un seguito alla “storia“ raccontata da Ivan durante il suo “regno“. La scorsa stagione si è vissuto un campionato di rottura. Non si è creato. Si è galleggiato cercando il senso di una prospettiva che non c’era. Ma alla fine è arrivata una salvezza miracolosa. E adesso tale dono non può essere sprecato.

Baroni ha fiducia dell’operato di Sogliano. Il direttore si sta muovendo. Il tempo per assemblare non è tantissimo. Serve un centrale difensivo di spessore. Almeno un terzino di spinta ed esperienza. Servono tre giocatori per la mediana. Una punta da gol e magari ance un altro esterno d’attacco. Baroni per prendersi il copyright si aspetta non campioni ma giocatori con i quali provare a costruire una storia seria. E soprattutto credibile.

Simone Antolini

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