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Attacco boom? Merito dei tagli Clonate Tameze

Facce da gol Caprari, Simeone, Tameze e Barak . Insieme fanno 33 golIgor Tudor
Facce da gol Caprari, Simeone, Tameze e Barak . Insieme fanno 33 golIgor Tudor
Facce da gol Caprari, Simeone, Tameze e Barak . Insieme fanno 33 golIgor Tudor
Facce da gol Caprari, Simeone, Tameze e Barak . Insieme fanno 33 golIgor Tudor

Chiamatela Tudorlandia. C’è poco da fare. I numeri non mentono mai ed il Verona con 47 reti all’attivo è il quarto attacco di tutto il campionato. Un tifoso al termine della partita mi ha detto: «Senza Di Francesco e con i 6 punti della Salernitana, saremo a quota 45, in piena zona Champions League». Potere del poker all’Udinese o piccolo fondo di verità? Una cosa è certa. Come attacca la squadra di Tudor, poche lo fanno in Europa. Emblematica la prima rete, quella di De Paoli. I gialloblù dopo aver scambiato a metà campo con un velo di Simeone, sono andati in due al cross. E certo, perchè la palla in mezzo avrebbe potuto metterla già Lazovic ed invece, eccola la sovrapposizione interna di Caprari. Un taglio centrale provato e riprovato. Cross a pochi metri dalla porta o possibilità di andare al tiro. Queste le opzioni per chi taglia per linee interne. Soluzioni offensive dispendiose sì, ma terribilmente efficaci. Nei sedici metri oltre al marcatore Depaoli e Caprari c’erano Barak, Simeone e Tameze. Cinque calciatori con a rimorchio Lazovic che nel frattempo stava tagliando verso il centro dell’area. Per fare questo bisogna avere una condizione atletica formidabile e saper giocare palla a terra con grande rapidità. I corazzieri dell’Udinese ci hanno capito poco. Pure in fase difensiva a parte in un paio di circostanze, l’Hellas ha lavorato bene. Gli esterni di metacampo arretravano spesso e volentieri e tutta la squadra si abbassava molto. In questo modo i tre dietro venivano spostati il meno possibile e Gunter era più protetto. Ai bianconeri sono rimaste le conclusioni da fuori e nelle due circostanze, nelle quali Deulofeu ha imitato Caprari, c’è stato un grande Montipò. Insomma dietro le quinte dell’Hellas di Tudor, c’è un grande lavoro. Igor ha invocato la grande qualità dei suoi ragazzi per spiegare il momento positivo ma c’è pure dell’altro. Tameze appare più libero di andare e colpire rispetto a quand’era alle dipendenze di Juric. Il centrocampo del Verona non può prescindere dal francese. Pochi in Italia sono degli incontristi cursori come il numero «61» gialloblù. Regia da rivedere Se dobbiamo trovare il pelo nell’uovo al Verona di questa stagione, va senza dubbio ricercato nella cabina di regia. Miguel Veloso è stata vittima di un nuovo infortunio. Per lui lesione di primo grado al soleo della gamba sinistra. Mentre Ivan Ilic ha avuto un rendimento altalenante e quasi mai sopra la sufficienza. Insomma l’enfant prodige serbo, ha faticato tantissimo in questa sua prima stagione da veronese. Nella passata stagione era ancora in prestito. Le idee del club sono altre ma un giocatore come Bessa potrebbe essere impostato alla Veloso. Tecnica, lancio e dribbling sono nel repertorio del brasiliano. Comunque vada godiamoci Tudorlandia, almeno fino al termine della stagione. •.

Gianluca Tavellin

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