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Il patron

Appropriazione indebita e riciclaggio, la nota dell'Hellas: «Disposta l'archiviazione per Setti»

Nei suoi confronti era scattato anche il sequestro preventivo, di 6,5 milioni di euro
Maurizio Setti
Maurizio Setti
Maurizio Setti
Maurizio Setti

È stata archiviata l’indagine sul presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, accusato nel 2021 dalla procura di Bologna di appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nei suoi confronti era scattato il sequestro preventivo, di 6,5 milioni di euro, emesso dal giudice delle indagini preliminari di Bologna, eseguito dalla Guardia di Finanza e poi annullato nel 2022 dalla Corte di cassazione e dal Tribunale di Riesame.

Il Verona, in un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito internet, fa sapere che «la vicenda si è positivamente conclusa, essendo risultate del tutto insussistenti le ipotesi accusatorie originariamente formulate a carico del presidente dell’Hellas Verona. Il Giudice delle indagini preliminari - su richiesta degli stessi organi inquirenti - ha infatti disposto l’archiviazione del procedimento penale contro Maurizio Setti, difeso dall’avvocato Vittorio Manes di Bologna e, per i profili societari, dall’avvocato Paolo Pasetto di Unilegal Avvocati Associati di Verona. Maurizio Setti aveva sin da subito manifestato assoluta tranquillità in ordine al proprio operato, affermando di avere sempre agito nel rispetto della legge e a tutela degli interessi della società calcistica».

«Queste sue affermazioni - sottolinea il Verona - ora hanno trovato pieno e definitivo riscontro nel decreto di archiviazione, ove si afferma che ’si ritengono insussistenti sia il reato di appropriazione indebita che quello di antiriciclaggio' e si evidenzia che Maurizio Setti ha sempre agito ’a tutela della Hellas Verona Football Club» e «in modo del tutto legittimo».

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