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IL VERONA CHE CAMBIA

Hellas alla prova degli ex, Cioffi e il jolly Millennials

Josh Doig festeggiato dopo la rete alla Samp (FotoExpress)
Josh Doig festeggiato dopo la rete alla Samp (FotoExpress)
Josh Doig festeggiato dopo la rete alla Samp (FotoExpress)
Josh Doig festeggiato dopo la rete alla Samp (FotoExpress)

Gioventù incantata. Belli, spavaldi, pronti. Merito anche di Gabriele Cioffi che ricorda la sua filosofia minimal nelle scelte di campo: «Culo e coraggio». Ma non è solo questione di fortuna se l’Hellas dei Millennials convince. Certo, la strada è in salita e lastricata di trappole. Ma il Verona del futuro è già qui. E Josh Doig, lo scozzese volante, è la faccia da copertina di un gruppo sbarazzino che ha piedi da maratoneta e coraggio da ammaestratore di leoni. Josh è un classe 2002. Si è preso la fascia, si è preso il Verona, si è preso la ribalta. Oggi è molto di più di una semplice alternativa a Lazovic. Non a caso, Cioffi ha pensato di dare a Darko altro ruolo per permettere ai due di stare in campo. Josh è furia, è forza fisica. E, nei giochi d’attacco, con inserimenti puntuali, ha dimostrato di saper farsi trovare puntuale al tireo.

Yayah Kallon, classe 2001, è molto di più di un cambio in corsa. Cioffi lo può trasformare in arma tattica quando c’è da attaccare la profondità e diventa necessario andare di fantasia e transizione. Il gol lampo contro l’Empoli è ottimo biglietto da visita. Yayah garantisce imprevedibilità ad un reparto che ha bisogno di non dare sicurezze alle letture avversarie. Filippo Terracciano, classe 2003, è splendido figlio d’arte. Il ragazzo ha gamba ed intelligenza tattico. Chiuso da una concorrenza che tornerà a reclamare i propri spazi (Faraoni e Depaoli), ha però, dimostrato di essere un giocatore di fisico e di intuito. Spesso i suoi cambi gioco, contro la Samp, hanno generato situazioni di pericolo per la difesa blucerchiata. Anche in fase di non possesso, Pippo si è fatto apprezzare per diligenza nel difendere.

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E poi c’è Diego Coppola, classe. 2003 Il “Coppolone“ ha personalità, esce molto di fisico, usa lettere rapide. A volte può capitare di perdere qualcosa per strada. Ma Diego dimostra di avere personalità, carisma e buon senso della posizione. Pure lui è già presente. Un talento fatto in casa che ha bisogno di essere nutrito di “minuti e fiducia“. Ivan Ilic, classe 2001, è invece un punto fermo. In questa prima parte di stagione ha brillato a tratti. A volte illuminante, a volte rugginoso, a volte ispirato, a volte fuori tempo. Ma, da tempo, gli sono state consegnate le chiavi del Verona. Ivan rappresenta investimento di spessore per il club di Setti. Il mercato e la concorrenza non possono assicurargli il posto. Ma pure questa è cosa buona. Perchè, nel percorso di crescita, tutto serve a diventare migliori.

Ne avanzano un paio. Juan Cabal, classe 2001, è tutto da scoprire. Parte nelle retrovie. Ha fisico, atletismo e interessante biglietto da visita. Può portare senz’altro energia nel momento in cui verrà chiamato in causa. Chiudiamo con Alessandro Cortinovis, altro 2001. Se lo tiene stretto l’Atalanta, piena zeppa di talenti acerbi. Cortinovis è perfetto nel cambio sulla trequarti. Può essere oro colato.

Simone Antolini

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