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L’INTERVISTA

Gianluca Caprari: «Sono qui per non far rimpiangere Zaccagni e Verona è la mia grande occasione»

Il nuovo attaccante dell'Hellas non ha più Francesco Totti come agente: «In un rapporto di lavoro succede che possano esserci incomprensioni»
Gianluca Caprari con la sciarpa dell'Hellas durante la presentazione
Gianluca Caprari con la sciarpa dell'Hellas durante la presentazione
Gianluca Caprari con la sciarpa dell'Hellas durante la presentazione
Gianluca Caprari con la sciarpa dell'Hellas durante la presentazione

Gianluca Caprari non teme le responsabilità. A lui il compito di sostituire Mattia Zaccagni, non uno qualunque al Verona. Eppure, infortunio a parte, i numeri dicono che l’ex doriano avrebbe più confidenza con il gol rispetto alla mezz’ala di Bellaria approdata alla corte di Maurizio Sarri. Cresciuto nella Roma come tanti al Verona. Basti solo pensare a baby Matteo Cancellieri oppure al tecnico Eusebio Di Francesco che con la «Maggica» scritta rigorosamente con doppia «g», ha vinto uno scudetto. Uomo di personalità Caprari che ha rotto pure con Francesco Totti, non uno qualunque, che ne curava gli interessi prima del passaggio all’Hellas.

 


Esiste il clan dei romani-romanisti a Verona...
Effettivamente, ho trovato un gruppo delle mie parti. Sono arrivato in un nucleo importante, c’è la giusta mentalità: questo ti porta a fare punti la domenica. Anche gli stranieri sono ragazzi forti e disponibili.

 

Ti ritrovi a sostituire Zac. Quale posizione occuperai?
So che qui ha fatto molto bene, era amato da tutti. Io devo farmi amare per quello che sono. Ho parlato con il mister, il ruolo sarà quello che era di Zaccagni.

 

Contro il Verona hai già lasciato il segno da avversario.
Spero di fare il meglio con questa maglia. Sento che è la piazza giusta per me Ho una grande opportunità, devo dimostrare quello che ho fatto sin qui a metà.

 

Cosa ti manca?
Sono sempre stato etichettato come un grande giocatore, ma ho sempre dimostrato a metà. Spero che questa sia la scelta giusta.

 


Perché hai reso a metà?
Penso sia un fatto di testa. L’anno in cui stavo facendo bene mi sono fatto male, questo ha bloccato un po’ la mia crescita. E adesso ho ripreso bene dopo l’infortunio, mi sento pronto per fare bene.

 

Hai una bella responsabilità. Non ti spaventa?
Assolutamente. La voglio. Per questo ho scelto un numero importante. Mi sono preparato molto bene per dare il massimo in questa nuova avventura. Sono consapevole di ciò che mi aspetta.

 

Cosa ti ha detto Totti quando avete chiuso la trattativa? Hai scelto la maglia numero dieci...
Purtroppo negli ultimi giorni c’è stata un po’ di discussione, non è più il mio agente. Con lui sono rimasto in buoni rapporti. La dieci è una maglia importante, spero di indossarla al meglio. Conto sul sostegno dei tifosi.

 

Che Di Francesco hai ritrovato?
Ha voglia di fare. Si è rimesso in gioco, ho visto le due partite, la squadra non meritava di perdere. Ci sono tutti i presupposti per fare bene.

 

Puoi andare in doppia cifra?
È il campo che parla. Ho anche più gol nelle mie corde. Qui c’è una grande mentalità, sono pronto a fare gruppo.

 

Ci racconti l’ultimo giorno di mercato?
Aspettavo con ansia. Ho accettato subito Verona, penso sia una piazza giusta per me.

 

Potevi arrivare anche prima?
Sono sincero, nelle stagioni precedenti non c’era stato nulla. Quest’anno c’erano state delle voci, sapevo che il mister mi voleva, così come la società. Ma solo negli ultimi giorni c’è stato l’affondo decisivo, penso di aver fatto la scelta giusta. Ho già parlato con Di Francesco e sono molto carico.

 

Ti vedi più da trequartista o da falso nove?
A Pescara ho giocato anche da falso nove. Non ho problemi, gioco dove vuole il mister, ma penso di poter fare tutti i ruoli in attacco.

 

Cos’è successo con Totti?
Non mi sono trovato bene. Cose che in un rapporto di lavoro possono capitare. C’è un rapporto di stima con Francesco, ma devo pensare a me stesso.

 

Chi ha curato la trattativa?
Non Totti, un avvocato di fiducia.

Gianluca Tavellin

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