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Fantasia Viviani Jolly Scaligera nel segno di Kakà

Francesco Viviani
Francesco Viviani
Francesco Viviani
Francesco Viviani

Francesco Viviani è un esterno sinistro, classe 2001, in forza alla Scaligera Lavagno, formazione militante in Seconda categoria. Dotato di ottima corsa e balistica, il centrocampista, impiegato sulla fascia in una mediana a quattro, fa del dinamismo e della tecnica palla al piede i punti di forza. In passato ha ricoperto anche il ruolo di mezz’ala e, più recentemente, nella Pro Sambonifacese, di trequartista «Gioco a piede invertito, quindi sono destrorso», spiega Viviani, «preferisco creare che cercare l’inserimento, per questo chiedo spesso la palla sui piedi invece che sulla corsa. Ma sto lavorando anche sugli inserimenti, nei movimenti senza palla». Francesco gioca gran parte della sua carriera al San Martino Speme - squadra in cui esordisce - per ben dieci anni, fino agli Juniores. «Sono poi andato alla Pro Sambonifacese, a quel tempo Pro San Bonifacio, e lì ho giocato per due anni, ottenendo la promozione dagli Juniores provinciali ai regionali». Dopodiché il definitivo passaggio alla Scaligera Lavagno, iniziando nel migliore dei modi: debutto in amichevole con tanto di marcatura. «Il ricordo più bello finora», racconta, «prima amichevole e subito gol, dopo un uno-due con l’attaccante che mi ha messo davanti al portiere». Viviani ci ha messo poco ad ambientarsi, nonostante il passaggio in categoria spesso comporti spesso difficoltà per un giovane calciatore. «Mi sto trovando bene, anche se chiaramente c’è molta differenza di gioco e, soprattutto, di stazza. Non sono altissimo quindi fatico un po’ sotto questo punto di vista», conclude, «anche se tecnicamente me la gioco alla pari». La pandemia ha frenato l’ambientamento del giovane esterno che, tuttavia, manifesta serenità e soddisfazione per quanto visto sinora. «Si respira una bella aria, mi trovo bene, anche con i compagni di dieci, quindici anni più grandi di me, è un bel gruppo». Il ventenne sa già su cosa lavorare in previsione di un futuro ritorno in campo. «Devo uscire dalla comfort zone della mia posizione, a volte perdo un po’ in lucidità quando esco dalla mia mattonella, voglio migliorare su questo». L’idolo del giovane centrocampista è Ricardo dos Santos Leite, meglio noto come Kaká. «Amo le sue movenze, poi essendo milanista… mi piacerebbe poter dire di somigliargli, ma il mio stile di gioco è diverso». Francesco frequenta l’ultimo anno delle superiori e come molti studenti soffre la didattica a distanza. «Quest’anno? Abbastanza un disastro», commenta, «non mi trovo bene e dopo un anno diventa a tratti davvero pesante, preferirei tornare in classe». Tempo di attese e di ritorni anche per Viviani. La scuola, magari, è più vicina. Per tornare in campo, invece, ci sarà da sospirare ancora un po’. Va così. •

Andrea Marchiori

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