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L’ESORDIO

Eusebio Di Francesco, che emozione: «Sento qualcosa dentro»

Debutto ufficiale con pubblico sugli spalti al Bentegodi per l’allenatore, che confessa lo stato d’animo
Un intenso primo piano  di Eusebio Di Francesco alla conferenza stampa di ieri in sede
Un intenso primo piano di Eusebio Di Francesco alla conferenza stampa di ieri in sede
Un intenso primo piano  di Eusebio Di Francesco alla conferenza stampa di ieri in sede
Un intenso primo piano di Eusebio Di Francesco alla conferenza stampa di ieri in sede

Eusebio Di Francesco arriva in sala stampa con il sorriso. Il suo incedere è sereno. Sa e lo ribadisce in conferenza più volte che il gruppo è sano. «Una squadra come nucleo» dice, «che mi ricorda il mio primo Sassuolo. Lavorano sodo, si aiutano fuori e dentro il campo. Meglio non poetvo trovare». Di Francesco è persona intelligente, com’era quando giocava. Il solco del gioco è tracciato, qualche idea è già stata buttata lì. «Sono emozionato. La prima al Bentegodi è speciale» racconta il mister, «tra l’altro con il ritorno del pubblico. Quando venivo da avversario era emozionante la curva, figuratevi ora che l’allenatore del Verona».

 

 

Voglia di riscatto Sente la responsabilità l’ex tecnico della Roma. «È normale» rileva, «vengo da due esperienze negative e veloci. Nemmeno due anni tra Samp e Cagliari. Forse lì mi facevano parlare troppo di mercato. Qui ho riscoperto il piacere di allenare. Sono uno di campo. Al resto ci pensa il direttore, Tony D’Amico».

 

Lo stato dell’arte L’Hellas negli ultimi giorni ha spinto sull’acceleratore perché il campionato è alle porte con Sassuolo e Inter in casa. Stasera che squadra affronterà la sorpresa Catanzaro? «Sto vedendo grandi miglioramenti ma c’è ancora tanto da fare: mi aspetto sempre qualcosa in più sotto tutti gli aspetti, vedremo cosa accadrà in una partita con in palio molto, durante la quale speriamo di fare bene. I ragazzi lo sanno. Ci tengo a passare il turno perché i rivali sono ben organizzati». La formazione non dovrebbe discostarsi molto dalla seguente: Pandur tra i pali. Davanti a lui Dawidowicz, Gunter e Ceccherini. In mezzo Lazovic, Tameze, Veloso e Frabotta con Barak e Zaccagni dietro a Kalinic.

 

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L’avversario Il mister l’ha ribadito più volte. La partita col Catanzaro non è da sottovalutare. I giallorossi sono in serie C ma hanno buone individualità. «Loro hanno disputato un’ottima gara contro il Como» prosegue il tecnico gialloblù, «hanno dimostrato di essere una squadra competitiva con un allenatore preparato. Tatticamente nell’incontro precedente sono passati dal 3-5-2 al 4-3-2-1 e poi al 4-4-2, quindi siamo preparati alle varie situazioni. Cercheremo di aggredirli per non far loro sfruttare le migliori qualità che hanno, soprattutto in avanti, zona di campo in cui hanno alcuni buoni giocatori. Abbiamo grande rispetto per l’avversario, per la sua storia e per quello che sta facendo, quindi dovremo affrontare la gara nel modo giusto per far valere sul campo le categorie di differenza».

 

I singoli Con Di Francesco si è parlato anche di singoli. «Frabotta sarà sicuramente convocati, poi vedremo se utilizzarlo» spiega il tecnico abruzzese, «il suo arrivo comunque mi permette di “spostare” Lazovic, il quale comunque almeno per ora rimarrà nei quattro di centrocampo. Per Ilic manca ancora il transfer, speriamo arrivi a ore anche se difficilmente partirebbe titolare. Sicuramente è un giocatore di grande prospettiva.

 

Zac bandiera? Non è passata inosservata la scelta del numero di maglia di Mattia Zaccagni. Un giocatore che potrebbe anche rinnovare e diventare la bandiera del club. «C’è stata una specie di “asta” tra i giocatori e mi fa piacere che Zac ha dimostrato di volere ancora maggiori responsabilità. Speriamo che il 10 gli porti qualche gol in più». Questo il commento dell’allenatore. Zac uomo simbolo del Verona anche in futuro sarebbe graditissimo ai tifosi.

 

Fuori gioco Non mancano però le spine nel primo periodo di Di Francesco al Verona. Lorenzo Montipò, il portiere si era operato alla fine della stagione col Benevento ed ora è praticamente arruolabile. «D’accordo» chiude il tecnico gialloblù, «queste cose dovreste chiederle ai medici. Loro mi dicono che Rüegg e Faraoni non saranno a disposizione per la gara, li valuteremo in vista del Sassuolo così come Montipò. Lasagna, invece, difficilmente sarà a disposizione per la prima di campionato».

Gianluca Tavellin

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