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Domenica la finale in Arena

Effetto Giro sulle vendite di bici. I negozianti: «Merito anche del bonus»

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Giro d'Italia, finale in Arena anche quest'anno
Giro d'Italia, finale in Arena anche quest'anno
Giro d'Italia, finale in Arena anche quest'anno
Giro d'Italia, finale in Arena anche quest'anno

Chiamatelo pure effetto Giro d’Italia. È quasi annuale, lo si sente (e vede) quando si avvicina la bella stagione e, appunto, le strade del Paese si tingono di rosa. I negozi che vendono due ruote, ma bisogna fare una precisazione, parliamo di quelli sportivi, segnano un più alla voce vendite. A maggior ragione, volendo restringere il cerchio, se il Giro arriva in città. Come accadrà in Arena il 29 maggio prossimo.

Per gli altri punti vendita sparsi per Verona invece, e lo spiegano diversi gestori, è difficile accorgersi di un vera e propria corsa alla bici in vista della tappa scaligera. Ma in diversi sottolineano che, magari, l’effetto potrebbe vedersi nel post Giro e cioè dopo la conclusione all’anfiteatro. La vendita delle bici da città, infatti, è un fenomeno esploso nell’ultimo biennio, ma già ritornato a ritmi normali. «Il mercato oggi», spiega Zeno Roudot di Dieffe Bici, in via Anzani, «si è ristabilizzato dopo il 2020 e 2021. È possibile però che l’entusiasmo creato dal Giro d’Italia possa dare una spinta in questo senso».

Lo stesso dice anche Osvaldo Rinaldi, lui gestisce il negozio Chesini di via Vitale: «Con la tappa qui è più facile che chi è già amante delle due ruote possa prendere spunto per acquistare una bici nuova. Ma non credo attiri nuovi clienti, ecco». Dipende, ovviamente, dalla tipologia di negozio e dalla specializzazione che i vari punti vendita hanno. Diverso, infatti, è il punto di vista di Corrado di LoveBike, in via Flavio Gioia: «Ogni anno, a maggio, le vendite salgono. C’è l’effetto del Giro, sì. A prescindere che sia a Verona o meno perché dà visibilità a tutto il movimento».

Arcangelo Riganò, della Stevenson Bike in via Rosa Morando, sottolinea: «Ci sono altre manifestazioni, anche in città, che richiamano gli amatori. Lì si vede una spinta anche nelle vendite mentre quando si parla di Giro d’Italia si parla di “iperprofessionisti”. Questo comunque non toglie che ci possa essere un ritorno dopo la tappa a Verona».

Ma al di là della festa finale in Arena il mondo delle due ruote - e qui il discorso torna alle bici da città, quelle per amatori e appassionati - ha vissuto una luna di miele durata un paio d’anni. Tanti commercianti e gestori di negozi, infatti, sottolineano che il boom è iniziato grazie agli incentivi del cosiddetto bonus bicicletta. Poi, concluso quello, il mercato si è di nuovo rimesso in linea con gli anni precedenti. «È difficile capire se l’impennata fosse dovuta solamente al bonus o effettivamente fosse una conseguenza dell’ultimo difficile periodo», ragiona Rinaldi (Chesini). Maurizio Zanchi dell’omonimo negozio in corso Cavour evidenzia proprio questo aspetto: «Il boom si è registrato senza dubbio nel 2020. Adesso siamo tornati a come eravamo nel 2019, pure per quanto riguarda il comparto elettrico». Anche secondo Roudot (Dieffe Bici) l’elettrico va, ma ancora non sfonda. «Negli ultimi anni», conclude Riganò (Stevenson Bike), «il ruolo della bicicletta è stato rivalutato. Noi ad esempio stiamo facendo tantissime riparazioni, ma credo che tanto sia dovuto al periodo che abbiamo vissuto». E chiude: «La bici ha fatto bene a molti soprattutto a livello sociale».

Nicolò Vincenzi

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