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TESORO CROATO

Ha rilanciato il Verona e oggi la rosa vale il 20% in più rispetto all’inizio. Da Bologna al Bologna. Igor Tudor sulla traccia di Ivan Juric. Cholito il «colpo grosso»

La prima rete dell’era Tudor firmata da Barak in Verona-Roma 3-2
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Le ultime perle Caprari in rete contro il Sassuolo
Le ultime perle Caprari in rete contro il Sassuolo

Da Bologna, quando il Verona di Eusebio Di Francesco arrivò al capolinea. Al Bologna di stasera. Momento perfetto per buttare l’occhio a quanto fatto da Igor Tudor. Diciannove partite (pari ad un intero girone) per capire, stupire, ridere, arrabbiarsi ed emozionare. Con bilancio nettamente positivo.

 

Cholito fenomenale, Casale grande scoperta, le grandi d’Italia messe in ginocchio. E salvezza (ma sì, possiamo dirlo) già in tasca. L’effetto Tudor ha regalato a Verona la pillola dell’allegria. Trenta punti in classifica. Lontanissimi gli echi della lotta retrocessione. In tasca le chiavi del futuro dell’Hellas. Igor, fin qui, ha viaggiato sulla traccia di Ivan Juric. Nessuna voglia di emulazione. Solo la stessa linea di pensiero che porta ad «attaccare con coraggio» ogni partita. Il Verona di Igor è simile a quello di Ivan. Per certi versi: ancora più avvolgente, ancora più spettacolare in transizione.

Poker...lito  Poker di reti del Cholito contro la Lazio. Uno dei momenti top
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Poche le battute d’arresto da considerarsi tali. C’è il ko interno contro la Salernitana «dove eravamo svuotati». E ci sta pure il secondo tempo «da cancellare» di Genova contro la Samp. Per il resto è stato Verona scintillante. Tudor ha avuto impatto perfetto. Roma battuta 3-2 dentro ad un gara di rara bellezza e di grande tensione emozionale. Squadra rigenerata dopo poche ore di cura croata. Non un caso, visto che Tudor e i suoi ragazzi si sono ripetuti battendo anche Lazio e Juventus. Pure al Napoli è stata messa la museruola al Diego Maradona. E quando c’era da vincere, il Verona ha vinto. «La vittoria più importante? Contro l’Empoli» ha ammesso lo stesso Tudor. Ma, nella storia, è entrata di diritto la “rimontona“, meglio ancora della “remuntada“, di Venezia. Sotto di tre reti, i gialloblù l’hanno vinta segnandone quattro Tudor è quello che ha valorizzato al massimo i tre tenori (Barak, Caprari e Simeone). Tanto che oggi il tridente Hellas è tra più prolifici dei maggiori campionati europei. Simeone è esploso. Conta poco non segni da cinque gare. Tudor lo ha fatto sentire importante e gli ha tolto ogni pressione. Anche Casale, a oggi, è scommessa vinta. Un veronese che si prende la sua Verona. Titolare e oggetto di mercato. Vale cinque, otto, dieci milioni? Non importa quanto. Ma vale soprattutto per questo Hellas.

 

Tudor ha una media punti di 1.5 raccolta in 19 gare: otto vittorie, sei pareggi e cinque sconfitte. Brucia quella di Milano contro il Diavolo (autorete di Gunter). Infastidiscono quelle contro Torino e Atalanta, perchè poteva andare diversamente. Dei ko contro Samp e Salernitana abbiamo già detto. Ma il barometro punta sempre il sereno. Anche perchè le vittorie di La Spezia e Sassuolo, entrambe esaltanti, hanno confermato che questo Hellas magari non vale ancora l’Europa, ma allo stesso tempo c’entra nulla con la lotta per non retrocedere. Ed era tutt’altro che scontato ripetersi. Soprattutto dopo il faticosissimo inizio con DiFra: tre giocate e tre perse.

 

E poi c’è pure il fluttuante valore della rosa: 20 per cento in più rispetto all’inizio di stagione. Sono sufficienti per esempi per capire meglio: Barak valeva quindici e adesso vale almeno venticinque milioni. Casale ne valeva quattro. E ora il suo valore è raddoppiato. Simeone, riscatto fissato a dodici milioni, ne vale diciotto.

Le ultime perle Caprari in rete contro il Sassuolo
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Il Verona ha 30 punti, Tudor viaggia alla media di 1.5 punti a gara. Mantenesse la tendenza potrebbe chiudere il campionato a quota 54. Neanche Juric è arrivato fin. Ma Igor non cerca confronti con nessuno.•.

Simone Antolini

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