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Un corpo e un’anima

Ancora un pari e un solo punto da mettersi in tasca. Ma anche qualche chilo di rimpianti in meno rispetto allo standard e la certezza di essersela giocata con coraggio fino all’ultimo istante. Con l’intraprendenza, con il cuore, pescando dal serbatoio delle energie di riserva al culmine di un pomeriggio inaugurato alla garibaldina e chiuso con qualche (relativa) sofferenza arrivata con l’uomo in meno. Senza mai nascondersi però dietro le barricate. Il Chievo insomma c’è. Prova a vincere e alla fine deve accontentarsi di non perdere. Senza però mai desistere dal pungere neppure contro la prima della classe - l’Empoli - e neppure dopo aver patito la doppia ammonizione a Renzetti, che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche sul finale di gara. Il dispiacere principale, dopo la gara di ieri, è magari legato all’ennesima rimonta subita, la quarta in questo primo scorcio di campionato. E, in parte, all’incapacità di spremere il massimo dalle parentesi più ispirate del sabato. Quella a cavallo dei raid vincente di Obi e quella di inizio ripresa, quando i gialloblù di Aglietti hanno preso saldamente il comando delle operazioni, andando più volte a solleticare Furlan, senza però trovare tempo e modo per affondare il colpo. Dopodiché, banale ma vero, è altrettanto chiaro che non si può pensare di giocare senza avversari e che bisogna saper accettare il fatto che qualche volta gli avversari medesimi abbiano la qualità - ben distribuita lungo i reparti - di questo Empoli. Formazione tecnica ma anche molto fisica. Estremamente organizzata e costruita, anche e soprattutto sul piano mentale, per primeggiare. Aglietti, more solito, ha accettato il confronto senza ritirare mai le truppe nei propri presidi. Piuttosto provando a tenere palla con buona personalità, contando poi sugli strappi dei suoi brevilinei d’assalto. Investendo a sorpresa, stavolta, sull’inedito tandem Fabbro-De Luca. La sua beata gioventù. La risposta collettiva è stata decisamente apprezzabile, anche se proprio davanti probabilmente qualche cosina è mancato. Chievo presto padrone delle operazioni, Empoli sgonfiato dopo l’avvio velleitario e il gol di Obi, raccolto meritato dopo un paio di morsi d’assaggio. Dionisi ha le sue brave difficoltà, anche se un paio di avànce degli azzurri qualche grattacapo lo creano. Poi tornano in auge i gialloblù, colpiti dopo una palla persa a metà campo e vagamente sbandati nel ripiegare verso Semper. Il Chievo ci riprova, osa, sconta anche la propria generosità smarrendo una punta di equilibrio e Renzetti è costretto al secondo giallo, che comunque non destabilizza il gruppo di Aglietti. Pari di cuore, punto d’orgoglio. Così è un bel passo avanti. •

Francesco Arioli

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