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Tre contratti sull’agenda del Chievo

Giaccherini era stato protagonista anche nell’Italia di ConteUn bel primo piano di Obi
Giaccherini era stato protagonista anche nell’Italia di ConteUn bel primo piano di Obi
Giaccherini era stato protagonista anche nell’Italia di ConteUn bel primo piano di Obi
Giaccherini era stato protagonista anche nell’Italia di ConteUn bel primo piano di Obi

Prove di rinnovo. Ci prova il Chievo. Contratti più lunghi ma spalmati nel tempo. Due anni in più rispetto all’attuale scadenza per il ventinovenne Obi ed il trentatreenne Djordjevic, uno per il trentacinquenne Giaccherini. Fascicoli aperti, mezzi dialoghi per ora, equilibri ancora lontani. Anche se svincolarsi non vuol dire riuscire a trovar squadra più comodamente. Specie ad una certa età. I margini effettivi, carta d’identità alla mano, sono soprattutto per Obi a lungo tentato dalla Turchia ma alla fine ancora al Chievo e parecchio coinvolto nel progetto di Aglietti. Sgombro il campo attorno a lui, contento di rimanere ma anche liberissimo di guardarsi attorno perché a gennaio potrà firmare per un’altra società. Obi è quello che ha più mercato, sondato anche da Spezia e Crotone quando negli ultimi giorni è venuta meno del tutto ogni pista estera. Ora dialogare è possibile, anche se di spiragli non ce ne sono molti soprattutto per Giaccherini e Djordjevic per adesso piuttosto freddi sulla questione. Il Chievo vorrebbe diluire fino al 2023 per entrambi l’ingaggio di una stagione aggiungendoci qualcosa in più, per trasformare ingaggi principeschi per la Serie B in stipendi più o meno normali per la categoria. Capibile. Senza escludere guadagni supplementari, magari inserendo clausole che prevedono bonus una volta raggiunto un certo numero di gol o di presenze. Paziente il lavoro che attende il diesse De Giorgis, deciso però ad andare fino in fondo. A provarci fino alla fine. Necessario tentare di attutire il colpo degli ottocentomila euro stagionali di Giaccherini ed i settecento di Obi e Djordjevic, vecchie operazioni con accordi che non includevano l’opzione della riduzione automatica in caso di retrocessione. Botte dure da assorbire. Un fardello pesantissimo che il Chievo ha sopportato a lungo ma che ora vorrebbe alleggerire garantendo a tutti e tre, fra l’altro non più giovanissimi, calcio a buon livello in una società seria e in una città di fascia superiore come Verona. Un contesto perfetto, ma non proprio così automatico da accettare in un mercato anche europeo. Discorso valido soprattutto per Obi e Djordjevic, in teoria meno per Giaccherini. La strategia è chiara, eseguirla alla lettera non sarà però non sarà così semplice. •

A.D.P.

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