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Torti e polemiche all’angolo Chievo, la corsa ricomincia

Gigi Canotto, cosentino di Rossano Calabro, in campo dal 1’
Gigi Canotto, cosentino di Rossano Calabro, in campo dal 1’
Gigi Canotto, cosentino di Rossano Calabro, in campo dal 1’
Gigi Canotto, cosentino di Rossano Calabro, in campo dal 1’

COSENZA Squadra in modalità risalita, energia e orgoglio per riprendersi quanto rimasto sul campo dopo le ultime due sfortunate battaglie. E testa magari ripulita dalle scorie più nefaste e ingombranti dopo aver digerito, pur malvolentieri, gli sgarbi subiti un sabato fa contro il Monza. Il Chievo ricomincia da Cosenza, rimettendosi il campionato sulle spalle e riaprendo la caccia ai punti. I meriti non ne hanno restituito neanche uno tra la trasferta di Brescia e il confronto interno con i brianzoli di Brocchi. A maggior ragione oggi - a partire dalle 14 - Aglietti e i suoi ragazzi hanno tutta l’intenzione di forzare lo stallo e riaccorciare, per quanto possibile, verso il vertice della Serie B. LA FILOSOFIA. Il tecnico toscano, ovviamente, non si illude di essere atteso da una passeggiata, al di là delle sedici tacche che alla vigilia separano le contendenti: «Il Cosenza ha cambiato qualche giocatore, vero, ma non è cambiata la filosofia», racconta prima dell’imbarco alla volta di Lamezia Terme, nel ritiro protetto di Veronello. «Lo dicevo già l’anno scorso che è una squadra che raccoglie troppo poco per quello che sa fare, per come gioca e per l’interpretazione che sa dare alla partita. Squadra che gioca quasi sempre a viso aperto». Ergo «partita delicata che loro stanno caricando in maniera importante», sottolinea ancora l’allenatore della Diga, «trattandosi comunque di un avversario che ha qualità e che sarà ancora più difficile da affrontare vista la situazione di classifica». Senza contare il fatto che i calabresi in casa, dall’inizio del campionato non hanno ancora vinto. Un problema visto dagli irriducibili della cabala. Quanto all’atteggiamento anche mentale del Chievo, «abbiamo la possibilità di avere tanta gamba sulle ripartenze e cercheremo di sfruttare anche questa arma». COLPO DI SPUGNA SUI DISPIACERI. Aglietti non teme grosse ripercussioni dopo il ko di sette giorni or sono: «La squadra sa benissimo, come sappiamo tutti, che il calcio è deciso da episodi, da situazioni particolari e che non sempre si perde per demeriti», sorride. «Noi le ultime due partite non le abbiamo perse per demeriti, anzi: la squadra ha giocato meglio, anzi molto meglio rispetto a come aveva giocato altre partite che poi aveva vinto». Insomma, «ci è mancato solo il gol che, mi auguro, ritroveremo presto, spero già in questa occasione». Pochi suggerimenti supplementari rispetto allo standard: «Dovremo andare in campo con la testa sgombra e la convinzione di avere fatto, contro il Monza, una grande partita». Con l’idea precisa cioè «di aver messo sotto una delle squadre che probabilmente andrà in Serie A. Questo non ci deve bastare, certo, ma ci deve dare la convinzione di capire - se mai ce ne fosse ancora bisogno - che ce la giochiamo con tutti e che fino in fondo la nostra sarà una delle squadre che darà fastidio a tutti». LA FORMAZIONE. Due i fattori condizionanti rispetto all’undici di partenza: la forma non brillantissima di qualche giocatore (Garritano, Margiotta, Giaccherini, Djordjevic, gli ultimi tre con lievi fastidi muscolari) e l’incombente turno infrasettimanale di martedì col Pordenone. Al di là dell’assenza dello squalificato Gigliotti: «Qualche defezione ce l’abbiamo», conferma Aglietti, «ma siamo comunque carichi e fiduciosi di poter far bene. Affronteremo la partita con la nostra filosofia, col nostro modo di giocare che ormai credo sia ben consolidato». Ciciretti e Canotto (cosentino come Garritano) i favoriti sulle corsie; Fabbro probabilissimo partner di De Luca davanti: il gol la miglior medicina possibile. •

Francesco Arioli

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