<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'analisi

Torna «Giak»: Aglietti studia. Chievo, quante facce avrai?

Giaccherini è rientrato sabato a Lignano. Ora cerca la miglior forma
Giaccherini è rientrato sabato a Lignano. Ora cerca la miglior forma
Giaccherini è rientrato sabato a Lignano. Ora cerca la miglior forma
Giaccherini è rientrato sabato a Lignano. Ora cerca la miglior forma

Non sarà facile incastrare Giaccherini nel Chievo. Almeno non subito. Questione di equilibri di squadra e di una condizione, la sua, ancora da ritrovare appieno. Un passo alla volta. Il rebus è bellissimo ma anche spigoloso, perché da una parte c’è una squadra imbottita di qualità che viaggia a vele spiegate e dall’altra il miglior giocatore, nonché capitano, alla ricerca di un angolino in cui infilarsi. Palla nelle mani di Aglietti, elastico come pochi e quindi senza troppi pensieri. Passato in un attimo dalla mediana a tre ai due davanti alla difesa dopo l’addio di Segre quando s’è reso conto di non aver mezzali, Garritano a parte, col passo non proprio giusto per aggredire la porta. Meglio quindi voltar pagina. Giaccherini può andare ovunque, se sta bene un valore inestimabile perché dai suoi piedi qualcosa nasce sempre. Perfetto per chi come il Chievo ama tener palla e verticalizzare appena possibile. Anche se la quadratura non sarà così immediata.

GAMBE E TESTA. Giaccherini è rientrato dopo quasi quattro mesi. Un assaggio di campo col Pordenone, prima di due settimane necessarie per garantirgli un discreto minutaggio. La sosta darà una mano. Troppo ravvicinato tuttavia, seppur distante undici giorni, il derby di Vicenza. Guai lasciarsi prendere dalla frenesia. Non c’è una tabella scritta, per la verità non c’è nemmeno fretta di rimetterlo in prima fila. Arduo, per quel che produce nell’arco della partita, rinunciare ad uno come Fabbro, per di più parecchio in fiducia dopo il gol di sabato a Lignano ed anche con un valore che lievita di partita in partita. Altro fattore da considerare, seppur non primario. Complicato, visto il rendimento, escludere Garritano che finora del Chievo è stato l’uomo più caldo. Dura far sedere in panchina Ciciretti, il colpo a effetto del mercato, ora che sta tornando vispo e creativo come ai bei tempi. Non ancora al top, ma sulla buona strada. Sarà graduale l’inserimento di Giaccherini, arma potenzialmente letale anche a gara in corso. Alzandosi dalla panchina quando gli altri saranno a corto di energie. Il dodicesimo uomo di Aglietti. Un vero e proprio lusso.

STRADA MAESTRA. Avere tanti giocatori bravi è un vantaggio che il Chievo non vuole disperdere. Qualità prima di tutto. L’idea di farli stare tutti insieme c’è, senza però togliere stabilità a un collettivo che ha ormai sposato il 4-4-2 senza esitazione alcuna. Affascinante l’ipotesi di avere Giaccherini, Garritano e Ciciretti sulla stessa linea di trequarti, fantasia allo stato puro ed imprevedibilità alla massima potenza. Uno sballo per gli occhi, un rischio per chi, come il Chievo, non vuole per niente intaccare meccanismi inseguiti con tanta pazienza. Il piano Aglietti l’ha già preparato. Senza escludere nulla a priori. Con «Giak» a far da variabile impazzita. Con gli altri, quando servirà, anche a correre per lui in fase difensiva. Di soluzioni ce ne sono un’infinità, ma per adesso il modulo resterà il solito. Rafforzato anche dall’arrivo di Margiotta, più seconda che prima punta ma comunque elemento in più per rendere ancor più impermeabile l’impalcatura creata da Aglietti. Senza tralasciare Pucciarelli, finora ai margini ma pur sempre un valore in più seppur parecchio sfuocato negli ultimi tempi.

COPERTA LUNGA. Il ritorno di Giaccherini è solo la ciliegina su una torta che il Chievo voleva proprio così. Con la rosa più profonda, memore del fiato corto agli ultimi playoff e di un organico a luglio ridotto all’osso. Con gli uomini contati proprio sul più bello. Non c’è solo l’attacco al coperto. Aglietti ha in mezzo due pezzi forti come Obi e Palmiero ma aggiunte di livello fra Viviani, Zuelli e Di Noia, ormai non lontanissimo dal pieno recupero. E da jolly c’è sempre Bertagnoli, bravissimo prima dell’infortunio al braccio con la Salernitana. Davanti non c’è mai stata così tanta scelta, ma anche dietro è tutto diverso perché se è vero che i titolari oggi sono meritatamente Leverbe e Gigliotti alle loro spalle ci sono pur sempre validi rincalzi fra Rigione ed Illanes. Aspettando Vaisanen, non esattamente l’ultimo arrivato. Il Chievo può giocare con due mediani e due registi, con esterni di gamba (vedi Canotto) e di manovra. Calcolando il lavoro della settimana e le caratteristiche dell’avversario di turno. Mancava solo Giaccherini. •

A.D.P.

Suggerimenti