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Ritorno ad andamento lento Chievo, la A non ti... aspetta

Il tecnico gialloblù Alfredo Aglietti FOTOEXPRESS
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Undici squadre hanno fatto meglio del Chievo nel girone di ritorno. Aglietti rispetto all’andata si ritrova con sei punti in meno, sarebbero bastati quelli per essere ora sullo stesso gradino del Monza. A due lunghezze dalla Serie A diretta. La vera questione però non è tanto in alto dove l’Empoli s’è impadronito ormai della vetta, il Lecce le sta suonando a tutti, la Salernitana dal carro delle prime non ha alcuna intenzione di scendere, il Monza sarà anche pieno di interrogativi ma è anche stracolmo di top player per la categoria e il Venezia è perfetto nel ruolo di quarto incomodo. Per il Chievo là davanti di posto per adesso non ce n’è, col passo pesante soprattutto nelle ultime otto in cui di punti se ne sono raccolti appena cinque. E gli orizzonti non sono per niente rosei perché Spal, Empoli, Pisa, Cittadella, Venezia e Cremonese una dietro l’altra sono pronte a disseminare ovunque pericolose trappole fra Aglietti e i playoff. NUOVO FURORE. Facile scendere dall’ottavo posto, è un attimo precipitare nel buio. Il margine è risicato, quattro punti appena sul Pisa nono ma col recupero col Pordenone in crisi trampolino perfetto per accorciare ulteriormente le distanze e far sentire il suo fiato sul collo di chi sta davanti. Il problema è che alle spalle del Chievo tutte hanno alzato il ritmo, tutte nel pieno diritto di guardare all’insù. A cominciare dal Pisa, la scorsa estate fuori dagli spareggi solo perché terzo nella classifica avulsa con Empoli e Frosinone. Ventiquattro punti ancora sul piatto danno speranza a molte. Anche al Brescia, sei punti più del Chievo con appena un gol subito nelle ultime cinque e cinque vittorie nelle ultime otto con una faccia del tutto diversa da quando in panchina siede Pep Clotet. Un nome ed una garanzia per chi fa l’allenatore, specie se si è nati a Barcellona. La media è di quasi due punti a gara, l’andatura frenetica, le ambizioni di risalita in continua ascesa. Più veloce di Aglietti sta marciando pure la Reggina, in testa con Empoli e Venezia nel ritorno davanti al Lecce, ma parecchio svelto è anche il passo del Vicenza di Di Carlo e della Cremonese che con Pecchia viaggia ad una media di 1,62 punti a partita ed un cammino da qui alla fine non proprio impossibile. AL FOTOFINISH. L’ingorgo in zona playoff è scritto, anche per le esitazioni di chi ci aveva prima piantato radici profonde salvo poi arenarsi al momento dell’allungo definitivo. Spal e Cittadella nel ritorno hanno raccolto quanto il Chievo, appena due punti in più del Frosinone che ad agosto ha conteso la Serie A allo Spezia nella doppia finale e che adesso spera di uscire dalla crisi con la mano di Fabio Grosso reduce da tre esoneri di fila e che una situazione così complicata non l’ha mai davvero vissuta. La primavera è stata per ora dominio di quelle della fascia di mezzo, mai così minacciose e decise a lottare fino all’ultimo istante per motivi tutti validissimi. Il Pisa per cambiare il finale della passata stagione, il Brescia perché viene dalla Serie A ed ha interpreti d’alta qualità, il Frosinone perché alla promozione c’è andato ad un passo solo sette mesi fa, il Vicenza perché Di Carlo è uno che non muore mai ed un grande attaccante come Meggiorini, la Reggina perché ha un monte ingaggi di dieci milioni e seppur da matricola i suoi propositi a settembre non erano certo quelli della semplice salvezza, la Cremonese perché nelle sue tre annate di B è stata al massimo nona a dispetto delle attese e degli investimenti. FORBICE AMPIA. Il Chievo si guarda allo specchio e rispetto all’andata si ritrova sì con i due punti in più col Pescara dopo il pari senza reti all’esordio, uno in più con la Salernitana, due in più col Pordenone ed uno in più col Frosinone preso per i capelli al Bentegodi dopo tanta sofferenza ma soprattutto coi tre in meno nel confronto con Brescia, Monza e Cosenza, due in meno con la Reggina, uno in meno col Vicenza. Oltre alle due sconfitte col Lecce. Ne mancano sei all’appello, la differenza fra un campionato più che sufficiente ed uno molto buono. RECUPERO. Terreno da recuperare più avanti, nelle ultime otto. Cominciando venerdì dalla Spal, un’altra di quelle che di terreno deve recuperarne parecchio. Prima una delle favorite al salto diretto, ora una delle grandi deluse. La B non guarda in faccia nessuno. La A, soprattutto, non aspetta. E il Chievo viaggia a due passi dal limbo. Aglietti è specialista in imprese. Dà il meglio spalle al muro. Adesso dovrà imparare a farlo anche il Chievo. •

Alessandro De Pietro

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