<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Più quadrato, meno esplosivo Ecco l’altra faccia del Chievo

Alfredo Aglietti martedì sera al «Paolo Mazza»Adrian Semper a Ferrara ha neutralizzato il quarto rigore della sua avventura al Chievo FOTOEXPRESS
Alfredo Aglietti martedì sera al «Paolo Mazza»Adrian Semper a Ferrara ha neutralizzato il quarto rigore della sua avventura al Chievo FOTOEXPRESS
Alfredo Aglietti martedì sera al «Paolo Mazza»Adrian Semper a Ferrara ha neutralizzato il quarto rigore della sua avventura al Chievo FOTOEXPRESS
Alfredo Aglietti martedì sera al «Paolo Mazza»Adrian Semper a Ferrara ha neutralizzato il quarto rigore della sua avventura al Chievo FOTOEXPRESS

Tonico, attento, saldo, vigoroso, compatto. Più e meglio disposto al mutuo sacrificio ma anche meno vivace, esplosivo, incisivo oltre la metà campo. Passaggi di crescita, si potrebbe dire. Fasi della maturazione che dovrebbero completare il Chievo in divenire. La notte di Ferrara, e lo 0-0 che ne è derivato, hanno consegnato alle vicende del campionato una squadra più quadrata e affidabile ma anche meno feroce nell’approfittare delle difficoltà vissute dall’avversario. Ergo: buono il punto in assoluto, un po’ meno se si pensa che, grazie alla sopraggiunta superiorità numerica, il Chievo ha avuto la gara in pugno per quasi un’ora senza riuscire a trovare la giocata buona per chiuderla a favore. RETROGUARDIA BLINDATA. Il dato più positivo, legittimamente rivendicato da Alfredo Aglietti nel post partita, riguarda la correzione alla casella dei gol incassati. Quella che fino a una ventina di giorni fa si era segnalata come la difesa meno perforabile del campionato - poi incappata nei ko contro Lecce e Frosinone - pare aver riguadagnato la retta via. Lasciando la porta immacolata prima contro la Reggina e poi contro la Spal, su un campo, quello del “Mazza”, niente affatto ospitale. Basti ricordare che nelle cinque precedenti in casa i biancazzurri avevano sempre segnato. Dodici centri in tutto. E che, sempre limitatamente alla produzione dell’attacco, solo il Lecce può oggi vantare performance migliori. LA STELLA DEL «MAZZA». È chiaro che sul risultato pesa e non poco anche la perla di Adrian Semper, ormai garanzia assoluta tra i pali e fatalmente destinato ad accrescere la propria valutazione anche in chiave mercato. Nella speranza che il club della Diga riesca a trattenerlo almeno fino a giugno. Quello di martedì è il quarto rigore neutralizzato dal portiere gialloblù nella sua parentesi al Chievo. Prima erano arrivati quelli rimbalzati in faccia a Ciciretti e La Mantia - nella sfida all’Empoli dello scorso 4 agosto - e ancora a Ricci, stavolta contro lo Spezia, l’8 agosto. Tutta roba concentrata nella fase playoff dell’ultima stagione di Serie B. Per la statistica, 10 sono state le reti subite dal giovane croato dagli undici metri, in gialloblùà, per un 28,5 per cento di parate. In termini assoluti Semper ha raggiunto Lupatelli e Puggioni, è a un solo penalty da Marchegiani e ha superato, restando ai tornei recenti, sia il suo allenatore Squizzi (due rigori parati) che Bizzarri (idem) e Agazzi (a quota uno). Lontanissimo il solo Sorrentino che peraltro, a fronte dei 15 rigori non trasformati, col Chievo, e sempre dal dischetto, si era dovuto arrendere 33 volte per un 31 per cento di parate non così distante dal 28,5 dell’attuale estremo difensore. In B però a dominare la scena è sempre Sergio Marcon, a cavallo del 2000, con sette rigori neutralizzati sui dodici calciatigli contro. SPUNTATI? A tirare la coperta verso la propria area, purtroppo, è rimasta incompiuta la fase d’attacco, piuttosto brillante da qualche settimana a questa parte. In sintesi: il Chievo è tornato ad avere la seconda difesa della B (9 gol presi, solo il Monza sta facendo meglio) ma ben nove sono le squadre che producono di più davanti alla porta avversaria. L’aggravante (o l’attenuante? Fate voi...) è che al Mazza il secondo tempo si è praticamente giocato in una metà campo, con i gialloblù a mantenere stabilmente il pallino e gli spallini ordinatamente disposti a copertura. Potrebbe aver condizionato la paura di farsi pungere in contropiede oppure qualche momento di fisiologica stanchezza, come ha ipotizzato Aglietti dopo il 90’. Resta il sottile rincrescimento di non aver saputo approfittare del rosso a Strefezza, col nemico presto ridotto nei suoi territori. È altrettanto vero che il punto nella tana della Spal, in senso assoluto, non è mai da buttare. L’ALTRO ESAME. Appena il tempo per le necessarie valutazioni che la B offre una nuova, complicata sfida: dopodomani al Bentegodi arriva infatti l’Empoli secondo in classifica. Una big, insomma, a ruota di un’altra big. Corretto due giorni fa il trend avviato - male - contro Salernitana, Lecce e Frosinone, Aglietti insegue l’accelerata che possa spazzare le ultime nuvolette. Considerato che la sua squadra (dettaglio non trascurabile) ha anche una gara (quella di Vicenza) da recuperare. Gli obiettivi? Dopo aver blindato la difesa andrebbe irrobustita anche la presenza in zona playoff. Dicembre è lungo e zeppo di tranelli. Non è detto, però, che a caderci dentro debbano essere i gialloblù... •

Francesco Arioli

Suggerimenti