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Palla a Djordjevic e “Meggio” «Questo derby è roba vostra»

Due leggende. Fabio Moro e Stefan Schwoch valgono 484 gare con Chievo e Vicenza. Bandiere mai ammainate, ricordi ancora nitidi. Moro è ormai inquilino del Bottagisio, responsabile dell’attività di base del Chievo che dopo 12 anni e mezzo di fedeltà in campo non poteva lasciarlo andare. Neanche a carriera finita. Partita a Bassano, fino al viaggio a Milanello quando il primo che andò incontro al 14enne Moro fu Franco Baresi. «L’idolo della mia infanzia. Poi c’è stato soprattutto il Chievo», la direttrice di Moro, che il suo unico gol in A lo segnò proprio al Milan, nel 2001, in quell’irripetibile campionato dei 54 punti. Il traguardo l’avrebbe tagliato cinque anni dopo, nel preliminare col Levski Sofia, una delle tante tappe di un viaggio senza fine. Anche Schwoch non scherza. Lui ha scelto un’altra via, lontano dal pallone. Fa il promotore finanziario, dopo 135 gol che lo mantengono in testa alla classifica dei marcatori di tutti i tempi della B. Uno più di Cacia, tre più di Caracciolo. Cinquantun anni dal 19 ottobre, con lo spunto di sempre. Anche dietro ad un microfono, acuto opinionista tv. Maestro di promozioni Schwoch. Col Ravenna, col Venezia, col Napoli, col Torino nel 2001 quando in A ci andò pure il Chievo di Delneri proprio all’inizio della grande favola. Spesso imprendibile, sempre un fattore. «Il Vicenza non parte favorito ma in un derby è solo un vantaggio», il tocco liftato di Schwoch che la partita di sabato la giocherà prima di tutto in famiglia. Sua moglie Lara, veronese, tifa Chievo da sempre. LE DOMANDE. Sei domande, sei verità. 1. Quale sarà la chiave della partita? 2. Chi sarà l’uomo decisivo? 3. Cosa temere soprattutto dell’avversario? 4. Le mosse degli allenatori? 5. L’ex compagno che dareste ad Aglietti e Di Carlo? 6. E come finirà il derby? Palla al centro. •

Alessandro De Pietro

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