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Ora e... Semper, avanti Ceo Aglietti può sentirsi al sicuro

È il 43’ del secondo tempo di Chievo-Empoli: Semper devia sul palo il rigore calciato da Ciciretti, seminascosto da Garritano FOTOEXPRESSAglietti, gioia irrefrenabile
È il 43’ del secondo tempo di Chievo-Empoli: Semper devia sul palo il rigore calciato da Ciciretti, seminascosto da Garritano FOTOEXPRESSAglietti, gioia irrefrenabile
È il 43’ del secondo tempo di Chievo-Empoli: Semper devia sul palo il rigore calciato da Ciciretti, seminascosto da Garritano FOTOEXPRESSAglietti, gioia irrefrenabile
È il 43’ del secondo tempo di Chievo-Empoli: Semper devia sul palo il rigore calciato da Ciciretti, seminascosto da Garritano FOTOEXPRESSAglietti, gioia irrefrenabile

Gli attimi che fanno la differenza scorrono a un paio di giri dal 90’. È lì che la storia si fa poesia, che l’avventura assume contorni epici. Che l’improvvisa cappa di buio che era calata sul Bentegodi si dissolve in un bagliore e prepara un finale magico. Il protagonista - meglio, l’eroe - è Adrian Semper da Zagabria, 22 anni distribuiti lungo 192 centimetri di statura. Centimetri che lui sfrutta fino all’ultima tacca tuffandosi e intercettando il rigore di Amato Ciciretti, la faccia triste della vicenda. Il punto di svolta di Chievo-Empoli, quarti di finale playoff di martedì, si nasconde anche e soprattutto in quella parata lì. Quasi superfluo ribadirlo. Perché senza l’intervento di Semper quasi sicuramente l’Empoli avrebbe festeggiato già al termine dei regolamentari il passaggio del turno. E il Chievo avrebbe salutato a capo chino gli spareggi promozione, preparandosi già a un’altra annata di Serie B. Il traguardo resta lontanuccio, intendiamoci, ma sempre più raggiungibile. Quattro partite, se i gialloblù riusciranno ad eliminare lo Spezia - tra sabato e martedì prossimi - e a guadagnarsi una finale (sempre tra andata e ritorno) da superare di slancio. Perché è quello, lo slancio - inteso come entusiasmo, euforia contagiosa, elettricità collettiva - che può rivelarsi l’arma in più della banda Aglietti, quasi commosso al 120’ dell’ultima sfida. DENTRO LA PRESTAZIONE. Del passaggio a vuoto autunnale di Semper si è già detto, scritto, ricamato. Anche troppo probabilmente. Quel che conta è che - al netto dell’incertezza fatale di Castellammare di Stabia di un paio di settimane fa - l’aitante portiere croato sia risalito a livelli più che rassicuranti. Il penalty respinto sul muso a Ciciretti rappresenta del resto la classica punta dell’iceberg nel contesto di una recita apparsa anche martedì di primissimo livello. Semper è apparso quasi insuperabile fin dal principio, distillando abbondanti dosi di anestetico sulle voglie di un Empoli subito propositivo, baldanzoso. In rapida sequenza: prima l’uscita tempista sul cross basso di Fiamozzi (11’), poi il muro innalzato di fronte a Ricci, rimasto solo soletto al suo cospetto (16’). E ancora la risposta energica alla sventola di Bandinelli (19’) e il volo plastico sfoggiato sul destro da lontano di Henderson (39’). In altri termini: il rigore respinto in zona Cesarini è stato il capolavoro da inquadrare in una ricca rassegna di interventi decisivi. Sintesi di senso della posizione, mezzi tecnici prima ancora che atletici. E un’adeguata lettura delle situazioni più scabrose. Ma la sensazione, a dispetto dell’ancor giovane età, è che Semper si sia definitivamente calato nel ruolo di leader, più o meno silenzioso. Autorevolezza ed autorità nel tenere desti i compagni dal suo osservatorio privilegiato. Una guida in crescita. Più responsabile, più attento, più maturo. MERITO AL GRUPPO. Lui, il protagonista, nel dopogara si è caricato ovviamente dei complimenti, sapientemente redistribuiti però sul resto dell’allegra compagnia. «Il match è stato durissimo ma ci ha permesso di fare un passo molto importante verso l’obiettivo», ha raccontato in inglese ai radiocronisti ufficiali di casa Chievo. «Ma è stato un passo importante per tutta la squadra e non solo per me. La mia è stata una bella prova ma tutta la squadra si è espressa al massimo. Sono contento e guardo avanti», la sintesi ulteriore, tra un sorriso (quasi pudico) e l’altro. Quanto al rigore parato, «mi ero preparato in settimana» e «qualche momento prima del tiro sentivo di avere l’energia giusta per salvare la mia porta». E lo Spezia? «Un altro top team», si limita a dire Semper. «So che ci prepareremo al meglio per questa partita. Io credo nella finale». E il Chievo, adesso più che mai, crede in lui. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Arioli

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