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Il Chievo sorride in poltrona Ma domani serve lo scatto

Vasile Mogos (qui a Empoli) è pronto a riprendersi la maglia da titolare domani sera col PisaDessena batte Joronen per l’1-1 del Pescara a Brescia
Vasile Mogos (qui a Empoli) è pronto a riprendersi la maglia da titolare domani sera col PisaDessena batte Joronen per l’1-1 del Pescara a Brescia
Vasile Mogos (qui a Empoli) è pronto a riprendersi la maglia da titolare domani sera col PisaDessena batte Joronen per l’1-1 del Pescara a Brescia
Vasile Mogos (qui a Empoli) è pronto a riprendersi la maglia da titolare domani sera col PisaDessena batte Joronen per l’1-1 del Pescara a Brescia

Il Chievo è stato ieri per quasi un’ora fuori dai playoff, di nuovo fra le prime otto per il gol di Dessena che ha stoppato il Brescia e dato una speranza in più di salvezza al Pescara. Un soffio di vento, un avvertimento appena velato in una giornata che per il resto ha dato parecchi assist ad Aglietti, ora con sei punti potenziali da afferrare a partire dai tre in palio domani sera al Bentegodi col Pisa, lontano dagli standard di qualche tempo fa. In più c’è il recupero con l’Empoli, restando in attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso. Guardarsi alle spalle è comunque doveroso, perché la Cremonese continua a spingere forte sull’acceleratore con 26 punti in 15 partite, con una proiezione di 66 nelle 38 giornate. Una marcia che, con i parametri della scorsa stagione, le avrebbe garantito il terzo posto. In più, senza la gara con l’Empoli di martedì, altra occasione per avvicinarsi al treno di testa e completare dunque la rimonta. Oggi il Chievo darà un’occhiata piuttosto interessata a Reggina-Vicenza, tutte e due lontane (o vicine) quattro punti, entrambe con un certo desiderio di restare in ballo fino all’ultimo. Il rebus là in alto si fa piuttosto complesso. PERCORSO OBBLIGATO. Il sesto posto non è lontano, oasi già raggiunta lo scorso luglio e zona comfort che garantisce il quarto di finale in casa e due risultati su tre, dopo gli eventuali supplementari, per prendersi la doppia semifinale. Quella nella quale bisognerà cominciare a segnare un gol in più dell’avversario per andare avanti. Prima però va superato il Cittadella, fermato sul pareggio dal Frosinone e oggi con qualche difetto di troppo con cui convivere. Salire fin lassù non sarà semplicissimo, vista la dimostrazione di forza della Spal vittoriosa a casa del Lecce, che pareva ormai un treno in corsa verso la Serie A diretta dopo una striscia utile di undici gare, sei vittorie una dietro l’altra e la bellezza di 27 punti raccolti. Forti i segnali che giungono da Ferrara, perché la Spal, con Rastelli al posto di Marino, ha battuto Cittadella e Lecce pareggiando con Venezia e Chievo dando sempre l’impressione di poter raccogliere il massimo. Difficile scalzarla dalle prime sei, impossibile non concederle persino chance di ulteriore risalita. Ad esempio fino al quarto gradino, occupato adesso dall’incertissimo Monza, due pareggi appena nelle ultime quattro affrontando tre delle ultime cinque della classe fino a perdere ieri davanti al modesto Ascoli. VENEZIA IN CADUTA. Rispetto alla Spal oggi è di sicuro più aggredibile il Venezia, tre sconfitte in casa una dopo l’altra con Brescia, Lecce e Reggina ed oggi davanti al Cosenza che sa benissimo come vendere cara la pelle. A lungo termine potrebbe essere un buon affare se terza rimanesse la Salernitana, posizione di privilegio che dà la Serie A con quattro pareggi fra semifinali e finali, musica per le orecchie dell’utilitaristico Castori. Uno abituato ad andare controvento e a sovvertire i pronostici. Il suo vecchio Carpi insegna, anche se i miracoli capitano una volta ogni tanto. UNICO RISULTATO. Tutto è nelle mani del Chievo, con sette sfide davanti fra cui tre dell’area playoff (Venezia, Cittadella ed Empoli), due che potrebbero ancora entrarci (Pisa e Cremonese) più due in lotta per la salvezza come Entella ed Ascoli che ai primi di maggio dovrebbero già conoscere il proprio destino. La Serie B intanto ha dato l’ulteriore dimostrazione per cui nel calcio poco s’inventa. Le più forti, Monza a parte, e al di là dello stop di Corini ieri, stanno tutte uscendo alla distanza. Tutte lì. Col Venezia e soprattutto la Salernitana a far da autoritarie intruse, ma solo fino ad un certo punto, più la solita mischia da cui molte vorrebbero tanto uscire con la definitiva accelerata. Quella che riuscì ad Aglietti coi nove punti dell’anno scorso fra Cittadella, Benevento e Pescara, cambio di ritmo neanche così improbabile soprattutto se dovesse raccogliere il massimo col Pisa. Quel che al Chievo non è mai riuscito nei cinque precedenti. Nemmeno nell’annata memorabile con Beppe Iachini del 2008, fermato da Ventura sia nel match di andata che al ritorno. Lo stesso accadde nell’ultimo campionato e all’andata il 22 dicembre. Ostico il Pisa, ma non certo nel suo periodo migliore. Si può vincere. Senza dimenticare l’Empoli, quasi certamente in calendario a fine mese quando il suo scettro di leader della B non dovrebbe più essere in discussione neanche per l’aritmetica. Tutto possibile, prima di tutto però ci vuole una grande partita domani sera. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.D.P.

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