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Il Chievo sonda Melchiorri E pensa a trattenere Leverbe

di A.D.P.
Federico Melchiorri
Federico Melchiorri
Federico Melchiorri
Federico Melchiorri

Tentativo per Federico Melchiorri. Talento da Serie A, una vita soprattutto in B, ora sprofondato in C col Perugia. Classe 1987, centravanti in disuso, con qualche problema fisico di troppo ma anche un’intelligenza superiore insieme ad un talento con pochi eguali. Più forte anche di un tumore al cervello che ne minò l’inizio di carriera, sotto contratto fino al 2022 dopo il rinnovo di gennaio e nelle intenzioni del Perugia il vero simbolo della rinascita. L’idea di Melchiorri è un’altra, come quella del Chievo che al giocatore offrirebbe il ruolo di vice di Djordjevic ben sapendo di poterlo sfruttare pure lontano dall’area o giocando vicini. E quindi impiegarlo da titolare nel 4-3-3 sempre molto malleabile di Aglietti che presto potrebbe arricchirsi col rientro di Damir Ceter da ulteriore prestito, magari col diritto di riscatto, dopo una delle prossime telefonate col Cagliari. La mano tesa verso Melchiorri è anche conseguenza della difficoltà nel portare a casa Vincenzo Millico, ancora saldamente nel ritiro del Torino ma per il quale è arrivata un’embrionale richiesta da parte del Genoa che a sua volta di sicuro non terrà Raul Asencio, 7 gol da gennaio nel Cosenza adocchiato dal Chievo già quand’era al Benevento. Nel paniere delle punte c’è anche Gianmarco Zigoni, reduce da due stagioni complicate al Venezia. PRIMO MATTONE. Il Chievo non vuole privarsi di Joel Obi, perché la versione degli ultimi mesi è quella di un centrocampista che in B può risultare dominante. Meglio avercelo, piuttosto che cederlo. Perché ormai, all’ultimo anno di contratto, su Obi verrebbe risparmiato solo l’ingaggio data la certezza di non poter ricavare granché per un cartellino che per uno in scadenza nel 2021 ha perso inevitabilmente valore. Le sirene, finora neanche troppo ammalianti, sono soprattutto turche. Del Sivasspor ma soprattutto del Besiktas che però adesso non ha più l’appeal della Champions perché fresco di eliminazione per mano del Paok Salonicco. A far girare il nome di Obi in Turchia sono stati soprattutto i suoi agenti, vedi anche la precedente parentesi all’Alanyaspor, in un mercato in cui è prassi comune tentare all’inverosimile i giocatori vicini alla scadenza con uno stipendio super spingendoli però a forzare la mano con la propria società per lasciarli liberi senza pretendere nulla. Il Chievo, che certo non è nato ieri, ha intuito il giochino lasciando intendere che la sua posizione sarà molto ferma. Perché Obi per di più non vuole muoversi dall’Italia e Aglietti lo considera un punto fermo e il leader della squadra che sta nascendo. UN ANNO ANCORA. Simile la strategia anche per Maxime Leverbe, a 23 anni ancora troppo giovane per lasciarlo andare alla prima offerta. Meglio lavorare per tenerlo, magari cedendolo subito al Sassuolo ma conservandone il successivo prestito e le prestazioni. Garantendosi una cospicua percentuale sulla futura rivendita dell’estate prossima. Convinto il Chievo che Leverbe abbia mostrato nell’ultimo campionato solo parte del suo bagaglio, spesso una spanna sopra gli altri ma a volte vittima di troppi passaggi a vuoto e soprattutto di primi mesi trascorsi più a guardarsi allo specchio fra un colpo ad effetto e l’altro piuttosto che a sporcarsi le mani come d’obbligo per un difensore che si rispetti. Il Sassuolo non ha bisogno adesso di Leverbe, al contrario del Chievo che a Veronello gli garantirebbe quell’ulteriore crescita che lo trasformerà in un centrale di Serie A certificata. Scenario che renderebbe tutti contenti. Tanto più il Chievo, già più forte dietro col rientro di Vaisanen e del nuovo Rigione, sempre più rassicurante. SCATTO DORIANO. Continua ad essere accerchiato Adrian Semper, soprattutto dalla Sampdoria perché pallino del diesse Carlo Osti che lo vuole come vice di Audero. Più defilate Parma e Toro, in attesa che la girandola dei portieri inizi a scaldarsi davvero. Base d’asta tre milioni. Sicuro il Chievo fra i numeri uno di tenere Alessandro Confente, tornato alla base dopo i prestiti con Reggina e Siena, nel lavoro quotidiano già a fianco di Seculin. La mediana potrebbe restare quella di sempre, soprattutto dovesse rimanere Obi e considerato che la Salernitana sta mollando la presa su Di Noia, al contrario della fascia destra dove Pavlev e l’ultimo arrivato Rondinella non sono certo dei titolari. Al contrario di Gigi Canotto, che del tridente d’attacco sarà una delle grandi basi. In bilico Pietro Rovaglia, gradito alla Spal che però non s’è ancora mossa con decisione. Mentre Pina Nunes, 21enne mezzala portoghese, è stato travasato in prestito al Grasshopper in Svizzera dopo le undici presenze nella seconda parte di stagione nel Belenenses. •

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