<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Chievo dribbla le assenze. Aglietti insegue la scossa

FROSINONE I punti smarriti? Una lezione da mettere a frutto. Gli avversari? Tosti, come del resto capita normalmente. E le assenze? Quasi un elemento di contorno, un fastidioso fattore di complemento che - per quanto pesante - non deve precostituire giustificazioni perché adesso, in un modo o nell’altro, servono soprattutto risposte e punti. Questo il senso del diktat impartito da Alfredo Aglietti all’indirizzo del suo Chievo, che oggi al “Benito Stirpe” di Frosinone inaugura un dicembre che più impegnativo sarebbe stato difficile immaginarselo. Per quantità (otto gare in ventotto giorni, da qui al 3 gennaio) e qualità degli avversari. «Sì, inizia un tour de force importante», conferma il tecnico da Veronello, prima della partenzai, «con un calendario che ci mette davanti partite anche difficili... È un momento in cui ci sarà bisogno di tutta la rosa», sottolinea. «E a Frosinone sarà un’altra partita difficile contro una squadra forte. Del resto in B partite facili non ce ne sono, anzi. Ed è bello proprio per questo». A CASA. Il problema, si accennava, è che alle indisponibilità dell’ultimo turno se ne sono aggiunte altre. Per motivi che Aglietti non specifica ma che, almeno in parte, vanno imputate al maledetto virus padrone del 2020. Niente Obi, niente Fabbro. E niente Illanes, Morsay e Pucciarelli. Oltre a Ciciretti e Renzetti, fuori causa anche col Lecce. Rinunce forzate, che si vanno a sommare a quella di Vaisanen, cui fanno per fortuna da contraltare i rientri di Semper, Giaccherini e Di Noia, quest’ultimo finalmente arruolabile dopo mesi trascorsi tra terapie e sedute differenziate. Qualcosa andrà certamente rimodulato - per esempio la coppia d’attacco, con Margiotta probabile spalla di Djordjevic - e qualcos’altro andrà invece più semplicemente recuperato, come la quota di attenzione nei momenti salienti: «Conterà il particolare, l’episodio», precisa Aglietti rivolto al suo ufficio stampa. «Alziamo ancora di più concentrazione, intensità e... cazzimma perché ce ne sarà assolutamente bisogno, non solo contro il Frosinone». Quanto alle falle in organico, «non me ne lamento anche se ne abbiamo davvero tante e importanti. Concentriamoci sui ragazzi che sono a disposizione, a cominciare da Di Noia: sono contento di poterlo riavere». OCCHIO «AI MARPIONI». Quindi due parole sul Frosinone, che magari «non gioca a grande intensità ma che è una squadra di marpioni, esperta, che ti piazza il gol anche quando sembra in difficoltà grazie alle giocate dei suoi uomini migliori». Comunque «una squadra di valore, completa, molto fisica, non molto spettacolare ma molto pratica». Quindi il nuovo richiamo ai suoi ragazzi: «Certi cali di concentrazione li abbiamo pagati carissimi sulla nostra pelle nelle ultime due partite. Partite, e penso soprattutto al Pordenone, nelle quali eravamo abbastanza in controllo. Vero che abbiamo una squadra giovane ma, una volta fatti, gli errori vanno eliminati». Insomma, «gli errori ci devono insegnare anche perché, per colpa degli errori, abbiamo già perso diversi punti per strada: avessimo i tre persi nelle ultime due gare, per esempio, vedremmo tutto in maniera differente. È il campionato che lo richiede: sotto questo aspetto non dovremo più sbagliare». •

Francesco Arioli

Suggerimenti