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Il Chievo cerca gol e fantasia Ciciretti ancora nel mirino

Felice D’Amico, qui in azzurro, torna al ChievoAmato Ciciretti resta primo obiettivo per l’attacco del Chievo
Felice D’Amico, qui in azzurro, torna al ChievoAmato Ciciretti resta primo obiettivo per l’attacco del Chievo
Felice D’Amico, qui in azzurro, torna al ChievoAmato Ciciretti resta primo obiettivo per l’attacco del Chievo
Felice D’Amico, qui in azzurro, torna al ChievoAmato Ciciretti resta primo obiettivo per l’attacco del Chievo

Uno per reparto. Davanti meglio due. Un fantasista in grado anche di stare largo ed una punta, giusto per garantirsi quei gol che continuano a mancare terribilmente. Il Chievo sta allungando la difesa con Guillaume Gigliotti, centrale franco argentino in uscita dal Crotone. Una toppa necessaria, una in più da aggiungere ad una lista ancora piuttosto articolata e variabile. Molto dipenderà da Obi, per il quale l’allerta è massima. Problema serissimo dovesse andar via, ma il tempo gioca a favore del Chievo. Lunedì è ormai dietro l’angolo e dalla Turchia per adesso di segnali non ne sono arrivati dopo gli avvertimenti di qualche settimana fa. Dalla sede del Karagumruk, ad Istanbul, tutto tace. Aglietti ha predisposto in ogni caso una mediana variabile, a tre come da prassi ma anche a due. Con Palmiero vicino ad Obi e a quel punto due attaccanti, con Djordjevic ed uno in grado di giocargli vicino magari dal un rendimento più sicuro rispetto a Fabbro che comunque da Veronello non dovrebbe muoversi. Al contrario di Pucciarelli. Meglio un profilo giovane, l’indirizzo è quello. Nessun grande nome. Col Chievo deciso, all’ultimo istante, a ritentare col Torino per avere Millico e magari riavere Segre ma non più Pettinari ormai del Lecce a garantire a Corini una prima linea a prova di bomba con Coda e Stepinski. L’asticella della B è sempre più alta. COLPI AD EFFETTO. De Luca, a segno col Catanzaro, diventerà un buon vice di Djordjevic che però ad oggi non ha la spalla di prima fascia che tanto servirebbe e nemmeno tutti gli esterni che completerebbero il quadro del 4-3-3. S’attende Giaccherini che però l’anno scorso ha giocato da titolare in campionato appena 17 partite ed è fuori da due mesi e mezzo. Al suo ritorno il Chievo cambierà faccia, ma coi suoi infortuni e coi suoi 35 anni bisognerà sempre fare i conti. Con Giak si può far di tutto, dal tridente ai due là davanti con un rifinitore alle spalle. Quel che assicurerebbe anche Amato Ciciretti, il primo obiettivo per scaldare la fase offensiva e aggiungere più fantasia possibile. Quella che Vignato s’è portato a Bologna. Aglietti ora ha il ventenne Felice D’Amico, uno in più a sinistra là dove di solito corre Giaccherini. Prestito secco dalla Samp nel paniere per la cessione di Semper insieme a Palumbo che andrà a dar sostegno ad un centrocampo che alle spalle delle prime firme ha comunque bisogno di qualcosa in più di Zuelli, Bertagnoli e Di Noia per avere le spalle davvero coperte. PROBLEMA CRONICO. Qualche allarme suona pure sulle fasce di difesa. Pavlev a destra ha appena preso confidenza col calcio dei grandi e Cotali a sinistra, dopo i colpi di coda di novembre e dicembre, il campo non l’ha visto quasi più. Gigliotti chiuderebbe il pacchetto di centrali con Leverbe, Rigione e Illanes in attesa della crescita di Cavar e che il redivivo Colley si allinei ai compagni. Attendendo Vaisanen che ne avrà per un altro paio di mesi. La vera temperatura del Chievo si misura però nell’area avversaria. Il nocciolo della questione è lì. Ai play off ci ha pensato Garritano, ma senza il genio di Vignato e le volate di Segre diventa tutto più complicato. Gol cercasi. Gli ultimi problemi, almeno alcuni, provò a risolverli Pellissier. Ormai tanto tempo fa. •

Alessandro De Pietro

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