<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Gigliotti contro Ciano, Palmiero su Maiello Che guerra allo Stirpe

Luca Palmiero si aggiusta i parastinchi: allo Stirpe sarà battaglia
Luca Palmiero si aggiusta i parastinchi: allo Stirpe sarà battaglia
Luca Palmiero si aggiusta i parastinchi: allo Stirpe sarà battaglia
Luca Palmiero si aggiusta i parastinchi: allo Stirpe sarà battaglia

Duelli aspri, possibilmente da vincere. Uno più determinante dell’altro. C’è tutto sul tavolo: tecnica, furore, inventiva, forza fisica. Vale tanto il Frosinone, vale parecchio pure il Chievo. La partita di domani è nelle sfumature, in ogni angolo del campo. Con qualche faccia a faccia più decisivo di altri. Quelli da vincere ad ogni costo. ISTINTO E RAGIONE. Ciano non è più quello di una volta ma del Frosinone resta il più imprevedibile al di là di chi Nesta deciderà di mettere al suo fianco. La scelta è fra la fastidiosissima zanzara Dionisi o i centimetri di Parzyszek e Novakovich. Leggermente arrugginito Ciano, non più il cecchino che per quattro annate di fila superò abbondantemente la doppia cifra in cadetteria ma pur sempre l’uomo che può inventarsi il gol dal nulla. Manna dal cielo per chi, come il Frosinone, non ha esattamente i canoni della squadra che va in porta col pallone e con il gusto innato della manovra. Parte da destra Ciano, per avere più campo e vedere velocemente la porta col suo sinistro magari non proprio caldissimo ma sempre tagliente come pochi. Punizioni comprese. Ballerà fra Cotali e Gigliotti, uno dal passo breve come il suo ed un altro col giusto mestiere per prevenirne le mosse. Strategico da quella parte pure il sacrificio di Garritano per limitarne ulteriormente il campo d’azione e ripartire rapidamente. La miglior difesa, in fondo, resta l’attacco. REGIE ILLUMINATE. La partita è anche nelle teste di Palmiero e Maiello, così come nelle gambe di Obi e Rohden. Idee e muscoli, geometrie e inserimenti profondi che al Frosinone potrebbero fare parecchio male. Maiello è da tempo uno dei migliori registi della B, alla Primavera del Napoli anche di Insigne, Sepe e lo stesso Ciano quando Palmiero era ai giovanissimi. Stessa estrazione, identico ruolo, il San Paolo sullo sfondo. Sta bene Palmiero, cervello di Aglietti quanto Maiello lo è per Nesta. Più fraseggio corto che lungo per tutti e due, ma il possesso del pallone è più nei canoni del Chievo che in quelli avversari. Orchestre diverse, matrici lontane una dall’altra. Geneticamente più muscoloso e abituato a far la guerra il Frosinone, più portato a costruire dal basso il Chievo. Sempre con menti piuttosto lucide a trainare il gruppo. Da Corini a Radovanovic, lunghi cicli che qualcosa hanno lasciato anche alle generazioni successive. Pieno d’elettricità il pomeriggio di Palmiero, davanti a Maiello ma anche a Kastanos, con cui fino a qualche mese fa divideva la mediana del Pescara. FALSO NUEVE. Il Frosinone soffrirà in difesa. Senza Ariaudo e Capuano, con Salvi nella linea a tre e il dubbio Szyminski. La baracca dovrà reggerla il veronese Brighenti, ormai oltre le cento presenze al Frosinone di cui ormai è capitano e bandiera. Il Chievo il centravanti, che sia Djordjevic o Margiotta, lo userà soprattutto da specchietto per le allodole. Scatenando Fabbro come vera freccia, per caratteristiche certamente quello più indigesto a chi come Nesta avrà già capito il piano senza però avere sulla carta molti elementi per fronteggiarlo al di là di quello che dovranno essere le distanze corte col centrocampo e i movimenti a stringere dei suoi esterni. La prima punta dovrà in primis creare varchi, compito naturale per chi ai lati avrà frecce affilatissime come Canotto e Garritano ma anche un incursore naturale come Obi. Più le volate di Fabbro, non facile da inquadrare per il Frosinone così come tanti altri. Con un passo più agile rispetto ai colossi di Nesta. Indietreggiare e attaccare la missione di Fabbro. Quel che ha sempre fatto finora. CORSIE LARGHE. Parecchio fermento ci sarà pure sulle fasce, dove servirà inevitabilmente il miglior Mogos. Una furia in avvio di stagione, col passo più lento nelle ultime uscite ma sovraccaricato anche dalla parentesi con la Romania. Carta aggiuntiva che Aglietti vorrà spendere volentieri, al di là di chi Mogos avrà di fronte. Quasi certamente Beghetto, visto che Zampano dovrebbe correre a destra perché Salvi serve per chiudere il cerchio dietro. Dovranno viaggiare a mille le catene del Chievo. Mogos e Canotto da una parte, Cotali e Garritano dall’altra. Beghetto non è ad oggi la freccia che era ai tempi della Spal, a Frosinone dopo un brevissimo passaggio al Genoa. In panca col Brescia, titolare domani. Tanta qualità da quella parte, meno affollata della sinistra, corridoio in cui in tanti però possono infilarsi. Compreso Dionisi, se Nesta opterà per due punte agili. •

Alessandro De Pietro

Suggerimenti