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Garry e Canotto oro Chievo. Gli addii non sono scontati

La freccia del Chievo Gigi Canotto in campo a Empoli FOTOEXPRESSLuca GarritanoAdrian Semper
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La freccia del Chievo Gigi Canotto in campo a Empoli FOTOEXPRESSLuca GarritanoAdrian Semper

Potrebbe rimanere dov’è Luca Garritano. Per tante ragioni. Uno dei pezzi più pregiati del Chievo sta bene a Veronello, con un contratto di altri due anni e la squadra in mano. Nell’ambiente giusto, finalmente con un equilibrio che gli ha permesso di estrarre tutto il suo talento e la volontà di non disperdere quel che ha costruito negli ultimi due campionati. L’equazione di inizio mercato, col Chievo a caccia di risorse necessarie e il sacrificio scontato di un paio di assi, è stata annullata ben presto da trattative ad oggi ancora molto vicine allo zero e un’iscrizione ormai nel cassetto. C’è tutto il tempo di ragionare quindi, di valutare ogni opportunità, di studiare altri piani. Meno duri da sopportare. Più svelti. Il nuovo Chievo potrebbe avere tanto di quello che è stato archiviato nel quarto di finale dei playoff a Venezia. Senza stravolgimenti. Neanche senza particolari sottrazioni, compreso Garritano. Non a caso Andrea D’Errico, fantasista punto fermo di Zaffaroni al Monza, è stato adocchiato per un istante ma subito messo da parte. Ha di meglio il Chievo, adesso con due esterni di alta caratura come Garritano e come Canotto. Anche lui sorvegliato speciale, senza che nessuno abbia davvero spinto sull’acceleratore. Destino di molti. Pochi squilli Garritano non ha mai spinto davvero per andarsene, il Chievo non l’ha mai messo nella lista dei partenti, gli ammiratori di queste settimane non sono mai stati davvero convincenti. Chiaro che uno come lui piaccia a tutta l’altissima Serie B, Monza e Parma in primis oltre al Lecce, ma Giorgio De Giorgis non ha mai ricevuto finora vere proposte. Niente che valesse anche un minimo approfondimento. Motivo per cui non dovrà essere il Chievo a muovere per primo i fili. Per il calcio di Zaffaroni è perfetto Garritano, esterno e trequartista com’era con Aglietti. Determinante sempre, con una stagione davanti che potrebbe essere quella dell’ulteriore salto. La Serie A nel frattempo è piuttosto timida. D’accordo il gradimento di Spezia e Venezia, ma nessuna delle due è andata oltre. Tutto in embrione, senza lo straccio di un vero appuntamento. E Garritano al Chievo sta benissimo. Lo stesso teorema vale per Canotto, altro attore protagonista della prossima impalcatura di Zaffaroni. La Cremonese è sempre più defilata, la Salernitana lontanissima. Altro scenario congelato. E fino a fine agosto potrebbe anche rimanere tutto com’è. Andamento lento Neanche Semper s’è mosso finora. Il portiere titolare adesso è lui, al di là delle effettive intenzioni di farlo uscire per assicurarsi una plusvalenza garantita magari qualche tempo fa ma certo non adesso. Con tutte queste ristrettezze e budget ovunque limitati cambiar marcia sarà una mezza impresa per molti. Un milione e mezzo per riscattarlo dalla Dinamo Zagabria, l’auspicio nei piani del Chievo di poterne ricavare minimo il doppio ma anche di più se solo si fosse innescato quel gioco ad incastri invece piuttosto farraginoso e che non ha mai davvero riguardato Semper. D’accordo il Genoa, l’Udinese e il Parma, ma alla fine il vento ha soffiato in altra direzione. Tutto bloccato, anche se qualche finestra all’estero potrebbe prima o poi aprirsi. Condizionale d’obbligo. Anche Semper non ha fretta, ancora oggi la più probabile delle cessioni ma senza l’assillo di giugno. Ci sta lavorando Federico Pastorello, suo nuovo agente, in un quadro comunque ancora parecchio nebuloso. Nebbia ovunque. Succede nelle alte sfere del calcio, figurarsi ai piani inferiori. E senza adeguate e convincenti argomentazioni non si muoverà nessuno. Poco ma sicuro. Neanche Semper, altro top della B fresco di un ottimo Europeo Under 21 con la Croazia. Tranquillo il Chievo, senza particolari ansie. Meglio aspettare le prime mosse degli altri, senza muovere ciglio. Qualcosa dal mercato bisognerà ricavare, ma solo se ne varrà davvero la pena. •.

Alessandro De Pietro

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