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Garritano, gol e magie È lui l’uomo del 2020 Obi ritrova continuità

Otto gol, prodigi assortiti: i numeri del 2020 esaltano Luca GarritanoAlfredo AgliettiFilip Djordjevic
Otto gol, prodigi assortiti: i numeri del 2020 esaltano Luca GarritanoAlfredo AgliettiFilip Djordjevic
Otto gol, prodigi assortiti: i numeri del 2020 esaltano Luca GarritanoAlfredo AgliettiFilip Djordjevic
Otto gol, prodigi assortiti: i numeri del 2020 esaltano Luca GarritanoAlfredo AgliettiFilip Djordjevic

47. COME I GOL DEL 2020. Media di 1,27 a partita. Il grande difetto del Chievo, con quel rapporto fra occasioni create e reti realizzate che ancora è evidenziato chiaro negli uffici di Veronello. Solo cinque però le gare concluse a bocca asciutta. L’ultima volta con la Spal, oltre alla prima di Pescara. E la passata stagione con Cremonese, Venezia e Livorno. 4. COME I GOL AL CITTADELLA. Resta quella la vittoria più ampia del Chievo, pareggiata solo dal 3-0 alla Reggina dello scorso 11 dicembre. Un trionfo il 24 luglio al Bentegodi con Rigione, Vignato, Di Noia e Djordjevic dopo il vantaggio iniziale del Cittadella con Panico. Fu il primo dei tre successi di fila del Chievo alla fine della stagione regolare, fondamentali per entrare fra le prime otto e sistemarsi al sesto posto nella griglia playoff. 14. COME LE PARTITE VINTE. La prima col Perugia, battuto al Bentegodi grazie a Meggiorini e Ceter. L’ultima il 13 dicembre con la Reggina, dopo un punto in due partite fra Pordenone, Lecce e Frosinone e prima di collezionare pareggi uno dietro l’altro fra Spal, Empoli, Pisa e Venezia. Il punto più alto fra la terza e la sesta giornata, nella seconda metà di ottobre con 12 punti fra Reggiana, Brescia, Monza e Cosenza. Una delle strisce positive più lunghe della storia del Chievo, interrotta a Lignano contro il Pordenone al secondo minuto di recupero. Quando la quinta perla era ormai ad un passo. 9. COME I GOL DI DJORDJEVIC. È lui il più grande enigma del Chievo. Decisivo, numeri alla mano, nella prima di Aglietti ad Ascoli e col Cosenza prima del lockdown. Determinante a Monza e a Pisa, fermo a quota tre da settembre in poi nonostante tanta fiducia ed una squadra attorno che ha spesso comandato il gioco rifornendolo di buoni palloni. Capocannoniere del 2020 ma senza troppi motivi per poter gioire. Il Chievo s’aspettava certamente molto di più. 26. COME LE PRESENZE DI OBI. Uno dei grandi termometri di Aglietti. Diciotto la scorsa stagione, otto finora anche se con qualche fastidio muscolare a interrompere la serie più le due giornate di squalifica per l’espulsione con la Salernitana. Il punto di svolta che cercava, perché mai negli ultimi anni Obi aveva giocato così tanto. Ottima notizia per il girone di ritorno. 10. COME LE PARTITE PERSE. Sei delle quali con tre brevi strisce. La prima a metà luglio fra Cremonese e Juve Stabia, la seconda a distanza di un mese e mezzo fra il 3-1 di La Spezia ai playoff e l’eliminazione ai rigori col Catanzaro dopo la parità al termine dei supplementari. La terza, più recente, fra Lecce e Frosinone. 8. COME I GOL DI GARRITANO. È lui il secondo miglior realizzatore dopo Djordjevic, mai così prolifico in carriera. Da mezzala, da laterale d’attacco o di centrocampo, sempre un fattore nel Chievo soprattutto di Aglietti. Il ghiaccio l’ha rotto a Udine col Pordenone, poi la determinante striscia coi tre sigilli uno dietro l’altro con Benevento e Pescara, determinanti per rientrare nei playoff, più quello con l’Empoli che valse l’accesso alla semifinale con lo Spezia. Spesso di altra categoria, ad alti livelli anche da settembre in avanti. Altre quattro firme, una più bella dell’altra. Senza mai fermarsi. E con una valutazione che continua fatalmente a lievitare. 18. COME I GIOCATORI A SEGNO DEL CHIEVO NEL 2020. Dopo Djordjevic e Garritano il migliore è stato Riccardo Meggiorini con quattro gol, quindi Giaccherini, Margiotta e Rigione con tre. A quota due invece Ceter, Segre, Obi, Vignato e Leverbe. Una rete a testa per De Luca, Mogos, Fabbro, Canotto, Ciciretti, Di Noia e Gigliotti. 21. COME LE PRESENZE DI SEGRE. La mezzala rientrata al Toro è uno dei più rimpianti. Fuori solo con la Cremonese, per il resto sempre al suo posto. A correre nel centrocampo a tre, a cucire il gioco e ad accelerarlo senza mai una vera pausa. Il migliore di tutti per qualità di rendimento, compreso il gol prezioso allo Spezia al Bentegodi quando la A pareva davvero dietro l’angolo. Quattro in tutta la stagione, prima di ritornare al Torino. Senza troppi margini per trattenerlo a Veronello, nonostante una corte spietata. 47. COME I PUNTI DI AGLIETTI. Nelle sue 31 presenze col Chievo, media di 1,52 a partita con 12 vittorie, 11 pareggi e otto sconfitte, 48 gol realizzati e 37 subiti. Vicine le 300 panchine in Serie B, traguardo che Aglietti dovrebbe tagliare il 16 marzo contro il Frosinone se il derby, ancora in sospeso, col Cittadella sarà recuperato prima. Il suo curriculum parla ora di 270 gettoni in campionato, più dieci partite di playoff e sei di playout.

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