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È un martedì per risorgere Chievo, sterzata cercasi

Mogos e Palmiero con Obi dopo il gol da tre punti alla Reggiana
Mogos e Palmiero con Obi dopo il gol da tre punti alla Reggiana
Mogos e Palmiero con Obi dopo il gol da tre punti alla Reggiana
Mogos e Palmiero con Obi dopo il gol da tre punti alla Reggiana

Il tempo dei veleni è alle spalle, quello delle lacrime pure. Così come febbraio che, inaugurato in gloria, si è chiuso nella maniera peggiore, segnato dalle tre sconfitte di fila che al Chievo ancora non avevano accompagnato la gestione di Alfredo Aglietti. Meno male che là davanti nessuno è scappato. E meno male che i gialloblù - malgrado i numeri indichino il contrario - hanno dimostrato di non avere alcuna intenzione di ritirarsi anticipatamente dalla lotta. Che gli obiettivi siano quelli di vivere alla giornata - senza precludersi il sogno - o quelli di aspirare deliberatamente alla A, l’inversione di rotta è ormai diventata indispensabile. Aglietti, a un anno esatto dal suo sbarco sul pianeta Veronello, è ovviamente il primo a manifestare propositi di riscossa. «Al di là di tutto è chiaro che dobbiamo dare e fare qualcosa di più», aveva ammesso mezzora dopo il ko di sabato a Cosenza. Il Pordenone - atteso questa sera al Bentegodi, per la settima giornata di ritorno - non sarà il convitato più comodo. Ma chi lo è in questo torneo caratterizzato da straordinario equilibrio? «La partita sarà difficile come lo sono tutte in questo periodo e come saranno tutte da qui alla fine», commenta l’allenatore gialloblù nel consueto dialogo della vigilia con l’ufficio stampa del club. «Il Pordenone verticalizza sempre molto bene, ha attaccanti rapidi e di qualità» e poi «le squadre di Tesser ti rendono sempre la vita dura, non mollano mai per cui dovremo essere bravi a limitarli anche sulle seconde palle, sui loro sviluppi di gioco». E, precisa ancora Aglietti, «dovremo essere bravi sia gestire la partita sporca - visto che loro ti pressano molto - sia nel cercare di sbagliare il meno possibile sul piano tecnico. Certamente meno anche di quanto abbiamo sbagliato a Cosenza». Proprio Cosenza ha lasciato un’eredità non proprio piacevole sotto il profilo delle disponibilità: out Viviani per un colpo subito, senza trascurare «tre, quattro situazioni borderline» che obbligheranno ad attendere l’ultimo momento per comporre la formazione titolare. Cautela soprattutto per Gigi Canotto, uscito dal San Vito dopo un’entrata pesantuccia di Corsi. Chiunque giochi, serviranno punti. Chiunque andrà in campo, serviranno soprattutto gol. Aglietti prende atto del recenti digino ma non drammatizza: «Le soluzioni nascono dal lavoro, dalla fiducia, dal fatto che comunque una fase offensiva viene svolta da tutte le componenti, dai giocatori d’attacco e non solo. Sì, dobbiamo fare tutti qualcosa in più e cercare di avere almeno un’occasione in più rispetto a quelle che costruiamo di solito. E poi chiaramente andare a riempire l’area e coprire gli spazi in maniera un po’ diversa, con un pizzico di cattiveria in più». Perché comunque «in quest’ultimo periodo le occasioni non sono mancate, tutt’altro. Solo che ne abbiamo concretizzate meno». Insomma, acontinuiamo a creare occasioni e cerchiamo di arrivare negli ultimi venti metri il più possibile: poi bisognerà metterci quel qualcosa in più per fare in modo che torniamo a esultare». Mancano i gol, manca soprattutto qualche punto. Ma anche in questo caso “Aglio” invita a valutare i fatti senza farne tragedie: «Siamo tutti dispiaciuti per queste sconfitte», spiega, «ma è anche vero che certi momenti difficili possono capitare a tutte le squadre. E non perché mi piaccia guardare in casa d’altri però lo sta vivendo la Spal, lo sta vivendo il Frosinone... Il Lecce lo ha già vissuto qualche settimana fa. È normale anche avere un periodo in cui le cose ti girano malei. Senza considerare gli episodi particolari». La ricetta è persino banale: «Dobbiamo rimanere lucidi, sereni, concentrati, sicuramente alzare il livello di determinazione, di rabbia. La B è lunga. Credo che la squadra meritasse di più ma è anche vero che abbiamo perso per cui dobbiamo rimboccarci le maniche e tornare a fare quel qualcosa in più per tornare a fare punti e riprendere il nostro cammino». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Arioli

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