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De Giorgis spazza le nubi «Chievo? Nessun allarme»

Stop ai pessimisti Giorgio De Giorgis è responsabile dell’area tecnica del Chievo FOTOEXPRESS
Stop ai pessimisti Giorgio De Giorgis è responsabile dell’area tecnica del Chievo FOTOEXPRESS
Stop ai pessimisti Giorgio De Giorgis è responsabile dell’area tecnica del Chievo FOTOEXPRESS
Stop ai pessimisti Giorgio De Giorgis è responsabile dell’area tecnica del Chievo FOTOEXPRESS

Spazza via ogni dubbio. Troppi venti contrari, troppo pessimismo nell’aria. Dai rischi sull’iscrizione ad un campionato in tono minore. Giorgio De Giorgis fa chiarezza, una volta per tutte: «Dobbiamo solo pagare gli stipendi di aprile, maggio e giugno, come tante altre società a parte, beate loro, due o tre che non hanno di questi problemi. Altre questioni in sospeso non ce ne sono e neanche ne avremo», il punto del responsabile dell’area tecnica del Chievo, a tutto campo in un quarto d’ora estratto al suo pomeriggio fra telefonate e colloqui. Fra un incontro e l’altro. De Giorgis, perché quindi la necessità di vendere dei giocatori nell’immediato? «Perché vogliamo sentirci al sicuro, perché siamo naturalmente proiettati alla prossima stagione e dobbiamo vedere lungo. Coprirne quindi i costi per intero, al di là di quel che sarà il mercato. Vogliamo sentirci a posto per tutto l’anno. Chiaro che c’è bisogno di vendere, ma è la stragrande maggioranza dei club italiani ad avere la nostra identica necessità». L’iscrizione non è quindi a rischio… «Mai e poi mai. Sento parlare di partenze eccellenti ma il Chievo non ha bisogno di incassare dalle cessioni per sistemare l’iscrizione. Non ha tutta questa fretta, se la questione è la partecipazione alla prossima Serie B. Su questo vorrei non ci fossero più fantasiose interpretazioni». È una replica a qualcuno? «Dico solo che per iscriverci non abbiamo bisogno di vendere nessuno. E alle società che ci fanno i conti in tasca suggerisco di fare altrettanto, ma in casa propria». Non si poteva continuare con Aglietti? «Alfredo ha svolto un lavoro stratosferico e con lui ho e abbiamo tutti lavorato benissimo. L’opzione per tenerlo l’avevamo, non era una questione legata all’ingaggio. Era già tutto scritto». Il problema qual è stato? «Nessun problema ma lui voleva una squadra più competitiva. Che la migliorassimo. Magari aggiungendo qualcosa e alzando quindi l’asticella. Ci sta da parte sua ma noi comunque venivamo da un sesto e un ottavo posto più una semifinale e un quarto di finale playoff perse contro Spezia e Venezia che poi sono andate in Serie A Con le nostre possibilità avremmo anche voluto col tempo migliorarci ma certo non possiamo prendere Cristiano Ronaldo». Nessuna frizione particolare insomma... «No. Ci sta che Aglietti potesse guardarsi attorno. Ed io non volevo un allenatore scontento in casa. Da amici, quindi, abbiamo deciso di lasciarlo andare». È stata una questione anche di ingaggio? «Soltanto una trattativa tecnica, sull’argomento non siamo neanche entrati. Ripeto, il contratto di rinnovo c’era già. E la cifra pure». Quando ci sarà l’annuncio del nuovo allenatore? «Abbiamo preferito aspettare un attimo, adesso però accelereremo. Datemi ancora una settimana, ma non fatemi fare nomi». Che qualità dovrà avere soprattutto? «Vogliamo uno di grande personalità e carisma. Il nostro prossimo allenatore dovrà garantire un gioco molto offensivo, anche se con i giusti equilibri. Soprattutto il Chievo sarà sempre combattivo. Non s’arrenderà mai». Le probabilità che se ne vada Semper? «Molto alte. Lo vogliono in tanti, anche all’estero». Che sarà di Vignato? «È quello che ha più richieste. Vignato lo conoscono bene non solo in Italia. Tutto il mondo lo conosce. Ci piacerebbe tenerlo, farlo crescere ancora al Chievo anche se bisogna sempre ricordarsi che siamo di fronte ad un ragazzino del 2004 e la Serie B resta una categoria difficilissima. Non dobbiamo aspettarci da lui tutto e subito, anche se sul suo grande talento tutti sono d’accordo». Le favorite della prossima B? «Monza e Lecce in primis ma anche Crotone e Parma. L’anno scorso sono mancate un po’ Brescia e Frosinone, ma come sempre ci saranno le solite sorprese. Penso a Ternana e Perugia». Probabilità di tenere Obi? «Ad oggi nessuna. Gli abbiamo fatto una proposta di rinnovo biennale alla cifra chiesta dai suoi agenti, ma ha preferito non accettare. Credevo potesse andare alla Reggina, quindi da Aglietti. Non siamo nati ieri. Vedremo che succederà. È stato Obi a dirci di non voler rimanere a certe condizioni, dovesse però richiamarmi potremmo tornare a parlarne». Da chi si aspetta, in particolare, il salto di qualità? «Soprattutto dai giovani. Da De Luca in primis, uno che può darci molto. Così come da Zuelli, da Bertagnoli, da Viviani, da Fabbro». Il Chievo oggi? «Siamo scoperti in mezzo ma in casa abbiamo tanti attaccanti e questa è una buona base. E non ci dimentichiamo che il mercato è ancora lungo e che in pochi si sono mossi veramente. Se poi dobbiamo dar retta alle chiacchiere allora crediamo pure che società di Serie B, come ho letto, possano trattare Simy del Crotone che ora varrà venti milioni». E invece? «Invece noi vogliamo essere realisti al massimo. E le somme le tireremo alla fine. Sul campo». •.

Alessandro De Pietro

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