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Conto alla rovescia per Giak Potrebbe esserci per Monza

Emanuele Giaccherini a terra dopo l’infortunio nel match Juve Stabia-Chievo 3-2. Era il 17 luglio
Emanuele Giaccherini a terra dopo l’infortunio nel match Juve Stabia-Chievo 3-2. Era il 17 luglio
Emanuele Giaccherini a terra dopo l’infortunio nel match Juve Stabia-Chievo 3-2. Era il 17 luglio
Emanuele Giaccherini a terra dopo l’infortunio nel match Juve Stabia-Chievo 3-2. Era il 17 luglio

Una scadenza dietro l’altra nell’infermeria del Chievo. Sei pedine fuori, la schiarita però è dietro l’angolo. Conta i giorni il Chievo. In primis per il rientro di Giaccherini, fuori da quasi tre mesi dopo l’infortunio al semitendine della tibia sinistra contro la Juve Stabia nel finale della scorsa stagione regolare. Colpo duro, l’ennesimo di un lungo periodo senza mai riuscire a trovare la giusta continuità. Ma il tunnel è quasi finito, oltre cento giorni dopo quel 17 di luglio nella notte già amarissima di Castellammare. Dopo una tabella rispettata in pieno che non poteva essere più di tanto accorciata. Giaccherini ha saltato le prime due con Pescara e Salernitana, di sicuro non ci sarà alla ripresa a casa della Reggiana e molto probabilmente nemmeno in quella successiva col Brescia. La data più probabile per rivederlo scattare e dribblare è il 24 ottobre, nella trasferta a casa del favoritissimo Monza. D’accordo l’aggiunta di Ciciretti, ma il grande acquisto del nuovo Chievo dovrà essere proprio Giaccherini. SUL FILO DI LANA. La Reggiana è lontana sette giorni, abbastanza per permettere ad Aglietti di riavere D’Amico arrivato dalla Samp con i postumi di una microfrattura al piede destro di fine luglio ormai alle spalle per il quale sta pagando adesso un inevitabile ritardo di condizione. Non ci vorrà molto prima di averlo a disposizione, valore supplementare a sinistra con qualsiasi modulo. Anche se meglio col tridente secco. Pesa di più però il valore di De Luca, frenato da una lieve distorsione ad una caviglia che si sta velocemente assorbendo. Necessario un secondo centravanti, fondamentale, specie dopo il mercato e i mancati arrivi di Trotta, Moncini e Pettinari che avrebbero dato al reparto ben altra consistenza. De Luca fa progressi continui, ma il condizionale è d’obbligo. Con la Reggiana l’area potrebbe essere ancora riempita solo da Djordjevic. VUOTO IN MEDIANA. Ci vorrà un mese per rivedere Di Noia che il Chievo continua ad attendere con pazienza. Sfruttato nell’ultimo campionato appena sette volte dall’inizio più spezzoni ricavati quando le sue ginocchia la smettevano di tormentarlo. Ora un altro stop e la linea del traguardo che si sposta di nuovo in avanti. Potrebbe esserci per la partita col Pordenone del 7 novembre o del 21, dopo la sosta, nel derby col Vicenza di Mimmo Di Carlo. Il Chievo ha bisogno di Di Noia, per Aglietti un titolare a tutti gli effetti nel pacchetto con Obi, Palmiero, Zuelli e Viviani. In grado di giostrare in un centrocampo a due ma anche a tre, perfetta chiusura del cerchio in una zona che alle spalle dei titolari ha bisogno di ulteriore solidità. Tempi analoghi pure per Bertagnoli, uscito con la Salernitana per la frattura dell’avanbraccio sinistro. Col Vicenza ci sarà anche lui, se non prima. SENZA PACE. Il più lontano dal campo resta Vaisanen, operato al piede destro per ridurre la microfrattura al quinto metatarso che già l’ha estromesso nel finale della passata stagione da giugno in poi. L’ultima sua gara ufficiale il 23 febbraio col Pordenone. La panchina contro il Galles con la sua Finlandia lo scorso 3 settembre è stato l’unico spiraglio dopo mesi di silenzio assoluto prima di ripiombare fra le mani dei medici. Coperto il Chievo con Illanes e Gigliotti alle spalle di Rigione e Leverbe. Ad Aglietti però manca pur sempre un nazionale che andrà agli Europei. Tornerà anche Vaisanen, ma ci vorranno altri due mesi almeno. •

Alessandro De Pietro

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