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Il personaggio

Clivense, il portiere Pavoni come Rogerio Ceni: doppietta su rigore. «Mi ero proposto dopo quattro sbagliati...»

Rogerio Ceni e Filippo Pavoni
Rogerio Ceni e Filippo Pavoni
Rogerio Ceni e Filippo Pavoni
Rogerio Ceni e Filippo Pavoni

Il segreto è subito svelato: «Da bambino rimanevo in piedi la notte per guardare le partite del San Paolo e del mitico Rogerio Ceni». Dal leggendario portiere brasiliano con licenza di segnare (131 gol in carriera) fino alla Terza Categoria, dove la Clivense capolista fa notizia per la doppietta segnata dal proprio numero 1, Filippo Pavoni, nella vittoria per 5-0 sull’Edera. Entrambe le reti realizzate dal dischetto.

«Ne avevamo sbagliati quattro», racconta il 22enne, «e in allenamento continuavo a scherzare: “Il prossimo lo tiro io“. Poi sabato entro nello spogliatoio e sul tabellone vedo il mio nome di fianco al rigorista designato. “Speriamo ce ne sia qualcuno“, ho pensato». Di penalty alla fine ne sono stati fischiati ben tre: ha realizzato il primo e il terzo, il secondo l’ha lasciato a bomber Inzerauto: «“Ragazzi non serve angolarla troppo, basta tirare una botta centrale“, avevo detto ai miei compagni. E il primo l’ho calciato così. Poi per il terzo, visto che il portiere avversario non si era tuffato troppo convinto, ho incrociato nell’angolo».

 

Filippo Pavoni (foto Clivense)
Filippo Pavoni (foto Clivense)

 

Cresciuto nelle giovanili del Chievo dopo gli inizi al Parona, una panchina in Serie A e tante in B, il «Pavo» è passato dai prestiti a Fermana e Legnago prima della chiamata di Lorenzo Squizzi e la corte di Pellissier: «C’ho messo poco a dirgli di sì». Punti di riferimento attuali Alisson e Carnesecchi, Filippo è un lusso per la categoria («ma quest’anno ho preso un paio di gol evitabilissimi») e ora è diventato una risorsa per Allegretti anche fuori dai pali. «Tirare anche le punizioni? Mi piacerebbe, ma abbiamo gente che lo sa fare molto bene. Se invece sarò ancora io il rigorista non lo so, ma ne sarei felice».

 

 

Quelli contro l’Edera sono stati i primi rigori tirati in carriera, anche se i primissimi calci al pallone sono stati da attaccante: «Ma non mi piaceva tanto correre», scherza Pavoni. Tanto, nel tabellino dei marcatori, ha scoperto come finirci lo stesso.

Riccardo Verzè

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