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Chievo senza ansie per l’assalto alla regina. Aglietti, ultimi dubbi

Ultimi dubbi per il tecnico del Chievo Alfredo AgliettiManuel De LucaAmato Ciciretti
Ultimi dubbi per il tecnico del Chievo Alfredo AgliettiManuel De LucaAmato Ciciretti
Ultimi dubbi per il tecnico del Chievo Alfredo AgliettiManuel De LucaAmato Ciciretti
Ultimi dubbi per il tecnico del Chievo Alfredo AgliettiManuel De LucaAmato Ciciretti

Carte scoperte. Aglietti ha tutti al proprio posto, Dionisi pure. Il tempo ha permesso di ridurre al minimo gli acciaccati e di permettere a Chievo ed Empoli di poter pescare nell’intera rosa. Fuori c’è solo Giaccherini, ma le carte da giocarsi sono altre, ormai da un bel po’. All’andata Aglietti scelse Fabbro e De Luca davanti, chilometri e forza fisica per offendere ma soprattutto per fronteggiare la prima della classe ormai con un piede e tre quarti in Serie A. I ragionamenti sono tutti in attacco, escludendo dalla corsa pure Margiotta che nell’ultimo mese s’è visto pochissimo oltre a Djordjevic perché la partita in fase di non possesso sarà parecchio dispendiosa. MEZZI DUBBI. De Luca è la carta più sicura, anche per far andare negli spazi esterni e seconde punte. Boa mobile, chiave seria in ogni situazione. Fabbro offre rendimento sicuro, pur senza troppi guizzi in area. Da Canotto invece ci si può aspettare di tutto, il grande spunto così come la mancata copertura. Aglietti ha tempo fino alla rifinitura delle 11, riflettendo sulle ultime scelte anche nel viaggio verso Empoli o al limite domani mattina. L’altra grande incognita è Ciciretti, fresco ex, fuori dai primi undici nelle ultime due ma neanche così brillante quando è entrato. Non proprio l’ideale lui se l’obiettivo è una manovra frenetica che vuole andare dritta al sodo. A quel punto, al di là dell’intoccabile Garritano, meglio Canotto più che Di Gaudio a cui Aglietti sta sempre più cucendo addosso il vestito dell’uomo dell’ultima mezzora. L’interrogativo resisterà fino all’ultimo istante. SPRINT FINALE. La questione va letta anche nel medio periodo, con riflessioni tarate calcolando le cinque gare in quindici giorni. A cominciare da sabato, con l’insidioso viaggio a Venezia. La prima e la quinta una dietro l’altra. Il resto del Chievo, prima linea a parte, sarà il solito. Stretto attorno a Palmiero ed Obi e dietro col solito ballottaggio a tre fra Gigliotti, Rigione e Leverbe per due posti. L’Empoli non scherza, non può con sei punti appena di vantaggio sulla Salernitana terza a cui dovrà far visita alla penultima per poi chiudere col Lecce che sta viaggiando come un treno. Meglio chiudere la pratica prima, magari nelle prossime due fra Ascoli e Cosenza ma sfruttando anche l’occasione di domani col Chievo. PRIME SCELTE. Vuole in campo tutti i migliori Dionisi, davanti coi 28 gol stagionali di Mancuso e La Mantia, 34 coi sei di Bajrami che si sistemerà alle loro spalle aggredendo gli spazi e puntando la porta senza troppe curve. Ampi i poteri dell’Empoli pure in mediana, con l’idea di piazzarvi Stulac, Haas e Zurkowski. Qualità e quantità. Unico interrogativo a sinistra, fra l’arrembante Parisi e il conservativo Terzic. A destra Sabelli è quel che rappresenta Mogos per il Chievo, ala aggiunta in grado di diventare spesso essenziale grimaldello, con i soliti Nikolaou e Romagnoli perni della miglior difesa della Serie B. Pochi difetti e tante virtù, ma provarci non costa nulla. •

A.D.P.

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