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Chievo, proibito rallentare C’è il poker nella manica?

Francesco Renzetti (a destra) in campo sabato a Monza FOTOEXPRESS
Francesco Renzetti (a destra) in campo sabato a Monza FOTOEXPRESS
Francesco Renzetti (a destra) in campo sabato a Monza FOTOEXPRESS
Francesco Renzetti (a destra) in campo sabato a Monza FOTOEXPRESS

La missione non cambia: vincere. Tenendo sempre ben premuto il piede sull’acceleratore per proseguire con successo l’inseguimento alla vetta e convincere - oltre che convincersi - che quella interpretata (tra gli applausi) fino a ieri non è stata una recita spot ma appena un anticipo del copione stagionale. A una settimana dal sacco di Monza il Chievo torna a calcare il campo - questa volta quello amico del Bentegodi - per provare a zittire anche il Cosenza e indovinare così un poker di vittorie consecutive che ha appena un paio di precedenti nella storia dei gialloblù tra i «prof». MOTIVAZIONI. Bella prova, bel solletico e potenziale, bella dose di carburante supplementare per un gruppo che finora, in realtà, ha dimostrato di essere già abbondantemente motivato nonché tonico, vigile, estremamente conscio della sua forza. Non è facile vincere sempre, chiaro, ma è altrettanto vero che l’abitudine a prevalere alimenta essa stessa convinzione, carica agonistica, spirito. Tutta roba che pare abbondare nel bagaglio di quelli della Diga. Forse il problema maggiore, contro una rivale niente affatto morbida, starà nel saper mantenere l’intensità e la concentrazione delle ultime esibizioni. E andare oltre l’emergenza improvvisamente esplosa lungo la mediana, dove Obi - dopo una botta in allenamento - è a forte rischio di impiego. Proprio lì dove mancheranno già Viviani (squalificato) oltre a Bertagnoli e Di Noia (lungodegenti): «La settimana di lavoro è stata buona, abbiamo lavorato bene sulle ali dell’entusiasmo ma ho letto troppi complimenti», l’esordio di Alfredo Aglietti nella ormai consueta conferenza con l’ufficio stampa del club. «Il campionato è appena alle porte e noi non dobbiamo stare a sentire quello che ci dicono fuori, in un senso o nell’altro». Piuttosto «dobbiamo continuare a lavorare, stare concentrati e affrontare ogni partita alla stessa maniera, rispettando tutti gli avversari. Consapevoli che abbiamo delle buone qualità ma senza abbassare mai la tensione». MASSIMA ATTENZIONE. Il tecnico batte ripetutamente sul tasto. Messaggi diretti al suo gruppo, indiretti - magari - anche alla piazza: «Questo campionato fa presto a portarti alle stelle ma anche a risbatterti a terra quindi non consideriamo quel che abbiamo fatto: col Cosenza avremo tante difficoltà». Il motivo? «È una squadra in salute ed è da dieci, undici partite che non perde, considerato anche il campionato scorso». Insomma, «questi ci credono sempre, giocano con gli stessi uomini da tanto tempo e sono pericolosi soprattutto in contropiede». Tra i convocati rientra finalmente Emanuele Giaccherini, destinato alla panchina. Con lui pure Francesco Margiotta, che non è ancora a regime però «fisicamente sta abbastanza bene, ovvio che non sia ancora nelle migliori condizioni», informa Aglietti. «Credo però che non gli ci vorrà molto per recuperare il tempo perso». L’innesto è giusto, in ogni caso, almeno a sentire l’allenatore gialloblù: «Lui è un giocatore che negli ultimi quindici, venti metri sa bene dov’è la porta e vedo che la cerca spesso anche con tiri da lontano, sintomo della fiducia che ha in se stesso». Gran finale dedicato alla corsa al record e alle ambizioni a lungo termine: «È chiaro che quando vinci salgono autostima e entusiasmo ma ogni gara ha le sue difficoltà. Inutile guardarci alle spalle e inutile pensare al poker di vittorie e a quel che possiamo e potremo fare». Quanto ai traguardi, «non so neanch’io quali siano», e gli si allarga il sorriso. «Siamo partiti un po’ a fari spenti, la rosa è competitiva ma per parlare di tutto il resto è presto. Non pensiamo alla quarta di fila: giochiamoci anche questa al meglio e alla fine tireremo le somme». •

Francesco Arioli

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