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IN CURVA

Chievo, i cuori gialloblù si spaccano. Ma il North Side ha deciso

I tifosi del North Side si sono schierati con la Clivense, la squadra costituita da Sergio Pellissier
I tifosi del North Side si sono schierati con la Clivense, la squadra costituita da Sergio Pellissier
I tifosi del North Side si sono schierati con la Clivense, la squadra costituita da Sergio Pellissier
I tifosi del North Side si sono schierati con la Clivense, la squadra costituita da Sergio Pellissier

La linea di confine è ancora sottilissima, la confusione parecchia. Due opposti, il Chievo di Luca Campedelli e la Clivense di Sergio Pellissier, ma anche tremendamente vicini. Uno la copia dell’altra. Ancora sbiadita, ma con contorni piuttosto marcati. Anche se relativi. Come i 350 fedelissimi che sabato hanno riempito l’Avanzi di Borgo Roma per la prima contro l’Arena. Il massimo della capienza, ma anche il minimo per chi ha 27 campionati di fila fra A e B alle spalle ed ha avuto in passato anche diecimila abbonati. Lo stato del tifoso è nella posizione attendista di Sofia Vantini, presidente del calcio club la Pantalona: «Non vorrei schierarmi in questo momento. Campedelli non ha una società e Paluani Life non mi rappresenta. A Pellissier mi legano tante cose e le partite della Clivense vado a vederle».

 

Alla Pantalona, nell’archivio di Marco Sancassani, c’è la storia del Chievo nei numeri. I grandi campioni, le grandi imprese, le notti europee. Ma allo stesso tempo voltare le spalle a Pellissier, in proporzione, è come se un romanista dicesse che Totti è della Lazio. Presidente della Clivense, leggenda del Chievo. Va a finire che se la gente non sa decidersi la colpa è proprio sua. Paradosso.

 

Nessun perimetro Sabato i cori erano tutti per il Chievo, ma la North Side ha sposato la causa della Clivense. Compresa la marcia di avvicinamento domani alla partita di via Sogare col Corbiolo. Ritrovo alle dieci e mezza al Forte, alle due e mezza appuntamento al campo, alle cinque a mezza il post con dibattito e impressioni varie. Facile anche andare adesso in quella direzione. Qualche onda la Clivense l’ha mossa, al contrario del silenzio di via Galvani dove lavorano più che altro gli avvocati. «La Clivense di Pellissier», il punto di Giovanni Chieppe, presidente del club di Buttapietra, «potrebbe essere una ripartenza ispirata a quello che è stato il Chievo, ma in questo momento sono ancora molto confuso per tutto quello che è successo e francamente mi è difficile dimenticare tutto quello che abbiamo fatto sia come squadra che come tifoseria. Dovremmo ora ricominciare da zero, con un altro progetto. Vedremo. Spererei in un’improbabile riappacificazione. Non credo abbiano mai davvero litigato Sergio e Campedelli. E magari unendo le forze ritroveremo lo spirito di qualche anno fa. Di sicuro adesso il calcio ha perso la sua parte migliore».

 

Per Pellissier le porte sono ovviamente aperte. «Dal punto di vista affettivo e pure per lo spirito del vecchio Chievo», spiega Vincenzo Panepinto, vicepresidente del Coordinamento e consigliere del calcio club Iz-Iz Alè Ceo di Bussolengo, «mi auguro gli possa andare tutto per il meglio. La speranza però, inutile nasconderlo, sarebbe un riavvicinamento tra Pellissier e Campedelli». Si resta a metà strada, almeno per ora. «Premessa doverosa: dobbiamo tutti ringraziare Campedelli e la sua famiglia per quello che hanno fatto in questi ultimi 25 anni. Allo stesso tempo», evidenzia Landino Baschera, presidente del Calcio Club di Pozzolengo e Sirmione, «resto dell'idea che Luca abbia commesso molti errori circondandosi di persone "sbagliate".

 

E negare poi che l'addio di Sartori sia coinciso con l'inizio delle nostre disgrazie è negare l'evidenza. Per questo seguirò con simpatia e affetto Sergio e il suo progetto, anche se mi è difficile ricondurlo al nostro vecchio e inimitabile Ceo».

 

Inevitabile La matassa è dura da sbrogliare. «Seguo il Chievo dal 1973. Dovessi scegliere per forza, come lo si fa fra bianco e nero, direi Campedelli perché non si può cancellare quanto la storia ha scritto. La colpa primaria è della Figc che ha creato un caso senza precedenti. Il peggio qualche settimana fa», ricorda Nicola Di Ciomma, storica colonna del club La Pantalona, «quando ha chiuso un occhio al riguardo della situazione contributiva e fiscale di altre società. Pellissier ha fatto benissimo nel creare l’FC Clivense per dare continuità alla tifoseria e provare ad unire i fili col passato».

 

Solo un capitano Sui social spopola Pellissier. «La passione e la dedizione che vedo e avverto in lui», racconta Annamaria, «ha fatto sì che io che non c'entro niente col Chievo sia diventata una tifosa sfegatata. Forza Clivense, forza Pellissier. Il sogno può diventare realtà. Io ci credo». Anche Oscar è sulla stessa linea: «Sergio Pellissier, sei sempre unico e speciale sia in campo che ora con la tua creatura per ridare sia a noi che abbiamo vissuto tutta la meravigliosa Favola della quale siamo rimasti orfani sia ai giovani di oggi per non perdere quel meraviglioso patrimonio di gioia, amore, onestà e felicità. Grazie Sergio, io ci sono».

 

Anche Paolo c’è: «Per me il progetto di Pellissier è molto ben avviato, certamente non ha creato una squadra per vivacchiare in Terza categoria. Certi nomi, vedi Pavoni o lo stesso Allegretti, sono di gente che poteva ambire a molto di più della Terza. Se hanno accettato, avranno avuto delle garanzie. Non so se andremo in D direttamente in estate, ma certamente c'è voglia di risalire velocemente».

Alessandro De Pietro

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