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Chievo, comanda Zaffaroni A Pieve si gioca all’attacco

Il nuovo Chievo Il gruppo di Zaffaroni in posa nelle vicinanze dell’hotel Al Pelmo, a Pieve di Cadore FOTO BOLDRINI/CHIEVOArrivano i nostri Il pullman del Chievo fa il suo ingresso a Pieve
Il nuovo Chievo Il gruppo di Zaffaroni in posa nelle vicinanze dell’hotel Al Pelmo, a Pieve di Cadore FOTO BOLDRINI/CHIEVOArrivano i nostri Il pullman del Chievo fa il suo ingresso a Pieve
Il nuovo Chievo Il gruppo di Zaffaroni in posa nelle vicinanze dell’hotel Al Pelmo, a Pieve di Cadore FOTO BOLDRINI/CHIEVOArrivano i nostri Il pullman del Chievo fa il suo ingresso a Pieve
Il nuovo Chievo Il gruppo di Zaffaroni in posa nelle vicinanze dell’hotel Al Pelmo, a Pieve di Cadore FOTO BOLDRINI/CHIEVOArrivano i nostri Il pullman del Chievo fa il suo ingresso a Pieve

Subito schemi d’attacco. Il gol sopra tutto. Combinazioni rapide lungo tre quarti di campo, dialoghi veloci, dall’esterno e nello stretto. Marco Zaffaroni è partito dall’ultimo capitolo, quello della finalizzazione. Tutti nell’area avversaria i primi passi, con le punte a far il proprio dovere fino in fondo. Solo calcio di luglio, solo l’inizio, ma l’indirizzo è già evidente. Vuole essere pimpante il Chievo, fresco, adrenalinico, propositivo. L’inizio dell’allenamento a Sottocastello alle 17 in punto, preceduto da un brevissimo discorso di Zaffaroni nella vicina palestra dove molti giocatori erano già lì da un’ora. Cinque minuti in tutto, messaggi concentrati che ben presto hanno lasciato spazio alle prime corse. Diviso in due per i trentuno convocati. Lavoro atletico per il primo gruppo, tattica offensiva per l’altro. Poi il cambio. Due ore nella quiete, proprio per rompere il ghiaccio. Oggi è già tempo di amichevoli, ma sotto forma di normalissima sgambata. Di fronte al Chievo alle 17 una selezione dilettantistica della zona. Seduta leggermente agonistica aperta al pubblico, senza i contorni di un test autentico. Per quello bisognerà attendere domenica prossima, sempre a Sottocastello, contro la Virtus. Pace relativa Nel silenzio di Pieve di Cadore c’è solo calcio e aria fresca. I pensieri cupi sparsi dalla Covisoc, il ricorso da presentare entro martedì e il fiato sospeso fino al Consiglio Federale di giovedì sulle Dolomiti sembra abbiano un peso diverso. Le preoccupazioni meglio mascherarle. O tenersele dentro. I timori ci sono ma nel giusto. Il Chievo continua a credere di aver fatto tutto secondo regolamento, ma l’iscrizione alla Serie B è ancora in bilico per quel pagamento la cui rateizzazione col fisco è ancora tutta da soppesare agli occhi della Covisoc. Domani ennesima giornata di fuoco, una delle tante di una settimana ad altissima tensione. Pieve dal canto suo ha provato a dispensare sorrisi. L’arrivo a mezzogiorno e un quarto, ad attendere il pullman del Chievo il sindaco Giuseppe Casagrande per il saluto dell’intera comunità. Quindi la prima foto di gruppo della stagione e la sistemazione nelle camere dell’Hotel Al Pelmo, sotto la regia attenta di Marco Pacione. Tanti spunti La prima copertina se l’è presa Samuele Vignato. Di un altro passo rispetto agli altri. Dribbling, compiti eseguiti alla lettera, giochi di prestigio. Se questo è l’inizio Zaffaroni può dormire su sette cuscini e probabilmente iniziare a rivedere certe gerarchie comunque ancora non scritte. Ci sarà tempo e modo per farlo, intanto Vignato ha già lanciato messaggi precisi. Coi grandi fin dal principio, senza neanche vedere più la Primavera. Talento da costruire nelle sue pieghe, da rifinire, da rendere ancora più bravo. Alle magie ci pensa lui. Bello pimpante pure Garritano, il più decisivo di tutti negli ultimi due anni. La sua ripartenza assomiglia molto al suo finale. Creativo, sempre con la giocata ad effetto ma concreta, sempre più determinante. Pollice alto più di una volta, l’aria del leader tecnico che nessuno potrà toglierli, sempre a testa alta e con la traiettoria pulita disegnata ad arte. Un piacere per gli occhi. Anche la faccia di De Luca ha trasmesso belle sensazioni, come la determinazione con cui ha aggredito certi palloni nei sedici metri. E come lui tutti gli altri. Dalle vecchie colonne, a quelli in rampa di lancio fino ai più giovani. Uno al comando Poche parole, tanti fatti. Le certezze le ha dispensate soprattutto Zaffaroni. Già nel ruolo, delicato perché il Chievo non sta vivendo giorni normali. Già padrone del Chievo, semplice nei modi come tutti quelli che vengono dalla gavetta e di recitare parti già scritte non ne hanno alcuna voglia. Suggerimenti diretti, idee chiare, una linea continua tracciata già nei primi giorni di Veronello e ieri a Pieve di Cadore insieme a tutto il suo staff. La presentazione venerdì, il giorno dopo che il Consiglio della Figc avrà ratificato le nuove indicazioni della Covisoc. A bocce finalmente ferme. Zaffaroni intanto va avanti per la sua strada. Sicuro del fatto suo. Magari è troppo presto per poterlo garantire ma il Chievo è sempre più sicuro di aver fatto la scelta giusta. •.

Alessandro De Pietro

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