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Futuro appeso a un filo

Chievo, c'è il salvagente? Sarà un mezzogiorno di fuoco

Alle 12 la scadenza delle manifestazioni di interesse
Luca Campedelli
Luca Campedelli
Luca Campedelli
Luca Campedelli

Mezzogiorno di fuoco, mezzogiorno di nulla. Il futuro del Chievo resta aggrappato al dubbio. E ad una manifestazione d’interesse che oggi dovrà arrivare in Comune sul tavolo del sindaco Federico Sboarina entro le 12. Non è detto arrivi. I tempi sono corti, la lista delle cose da fare lunghissima. Servono 500mila euro per affrontare la serie D. C’è da costruire in fretta una società, trovare un campo di gioco, garantire una struttura tecnica. Da tempo si parla della corsa contro il tempo iniziata da Sergio Pellissier che al Chievo, parallelamente a quanto sta accadendo alla società di Luca Campedelli (tenuta fuori dalla B), vorrebbe dare un futuro. Sergio presidente, tutto attorno volti amici. Ma la corsa dell’ex capitano si è fatta da subito in salita. Difficile trovare immediate garanzie economiche. Difficile costruire da zero e trovare subito le basi sulle quali costruire il futuro. Quindi, oggi potrebbe essere troppo presto per mettersi davvero in gioco. Vale per Pellissier. Vale anche per le altre “entità“ che in questi giorni sono emerse nel gioco di parole e di sussurri. Si era parlato anche di Luca Faccioli, ex direttore degli affari generali del Chievo. Uomo di calcio, manager conosciuto. Ma anche questa, va detto, è ipotesi sfumatissima. E allora, a mezzogiorno Sboarina potrebbe trovarsi di fronte ad una situazione di nulla di fatto. Nessuna manifestazione di interesse, nessun salvagente per il Chievo, nessuna possibilità di poter provare a ripartire dalla serie D, primo scalino sotto il professionismo. La potenziale terza proposta? Una renaissance legata a dirigenti chiamati a dare una sorta di continuità al lavoro portato avanti da Campedelli in questi quasi trent’anni di presidenza. Ma anche qui, zero conferme e solo sussurri. Tenendo conto di un altro aspetto: Campedelli non potrà eventualmente avere incarichi ufficiali all’interno della nascente società. Ma siamo sempre nel campo delle ipotesi. Di sicuro, Sboarina avrà il compito di valutare solidità, proposta, progetto, credibilità e futuribilità di un eventuale “soggetto interessato a dare nuova vita al Chievo“. C’è la Figc ad attendere (martedì la scadenza) la proposta che Sboarina sceglierà entro lunedì. Sempre che proposta possa esserci. Ieri, nel sotto bosco, è stata giornata di grandi manovre. Strategie copertissime, nulla di eclatante in emersione, pure anche un certo scetticismo sulla possibilità di veder atterrare sul tavolo di Sboarina questa nuova proposta. Magari solo un gioco delle parti. Ma alle 12 tutto sarà più chiaro. Giovedì 26 poi c’è ancora il Consiglio di Stato al quale il Chievo di Campedelli andrà a fare visita. Ma a oggi, appare difficilissimo che possa essere sovvertito quanto deciso dal Tar del Lazio. La società della Diga, ma questa è storia nota, dopo 35 anni vissuti tra C, B, A, Uefa e Champions è stata cancellata dal calcio dei professionisti. Tutte le porte chiuse. La speranza di Campedelli, tuttavia, sembra non essere ancora venuta meno. Nessun commento, lotta senza quartiere. Anche se i giochi sembrano ormai fatti e la situazione compromessa. Il salvagente per il “nuovo Chievo“, per un Chievo che stacca dal passato e rinasce subito può arrivare - molto probabilmente - proprio da un nuovo interesse. Palazzo Barbieri diventa “the hoping box“. Per dirla all’inglese: la scatola della speranza. E toccherà a Sboarina eventualmente scartare, aprire, vedere. Ma nulla è scontato. E allora potrebbe essere mezzogiorno di nulla. L’ennesima occasione che sfuma. Per un Chievo sempre più perso nel limbo.

Simone Antolini

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