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Serie B

Il derby veneto al Vicenza che batte il Chievo per 2 gol a 1

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Chievo-Vicenza (FotoExpress)
Chievo-Vicenza (FotoExpress)
Chievo-Vicenza (FotoExpress)
Chievo-Vicenza (FotoExpress)

Finisce sul risultato di 1-2 il derby veneto Chievo-Vicenza.

All'88' il Chievo accorcia le distanze con Giaccherini su rigore. Di Gaudio in area viene atterrato da Valentini e si va sul dischetto. 

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Fine del primo tempo sullo 0-2

Al 30' gol di Rigoni: sempre Giacomelli dalla sinistra, cross basso per Rigoni che segna di destro sul primo palo.

Al 9' il Vicenza avanti con il gol di Lanzafame, su cross di Giacomelli: un perfetto colpo di testa.

 

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In campo alle 19 al Bentegodi il super derby Chievo - Vicenza.

Le formazioni: 

CHIEVO: Semper, Mogos, Rigione, Gigliotti, Renzetti, Ciciretti, Palmiero, Obi, Garritano, De Luca, Margiotta. Allenatore: Aglietti.

VICENZA: Grandi Zonta, Cappelletti, Barlocco, Pontisso, Padella, Bruscagin, Rigoni, Giacomelli, Lanzafame, Vandeputte. Allenatore: Di Carlo

 

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L’equilibrio, stavolta, tende verso l’alto. Cede il Venezia ma vincono Monza, Salernitana e Spal. L’Empoli frena in casa col Cittadella mentre il Lecce dilaga a Reggio. La B è un serpentone che si allunga, si stira. Ma che non permette a nessuno di scappare. E per il Chievo, opposto stasera al Vicenza, nel succoso posticipo dell’ottava giornata di ritorno, la vittoria diventa quasi imperativo. Sempre che l’intenzione sia quella di consolidare la propria figura in zona playoff, al di là di ambizioni ancora più sostanziose. Comunque è la serata di Mimmo Di Carlo, di Meggiorini (dato in panchina) e di Luca Rigoni. E di Antonio Cinelli. Un’imbarcata di ex orfana di Lamin Jallow (acciaccato) tra i quali non rientra Andrea Nalini (anche lui fuori dai giochi), che però la sua impronta sul calcio veronese - lui, isolano doc - l’ha lasciata prima di andare a raccogliere fortune in altri lidi. Mancherà, più del solito, la presenza dei tifosi. E mancheranno così, probabilmente, pure gli applausi che la gente del Chievo avrebbe riservato soprattutto a Di Carlo, facilmente al «Meggio». Personaggi che in gialloblù hanno scritto importanti pagine di storia. Più o meno come Rigoni, il cui congedo non era stato però digerito nella maniera migliore dalla piazza.

 

LO SPIRITO. Quello che non dovrà mancare sarà lo spirito Chievo, rappresentato dagli eroi di oggi. Gruppo solido, attrezzato, motivato quello gestito da Alfredo Aglietti. Il quale, già nelle riflessioni spese sabato, aveva indicato Chiaramente la rotta ai suoi. «La gara è stimolante e noi dovremo essere lucidi, attenti, concentrati, con la voglia di prenderci la vittoria come abbiamo fatto col Pordenone», il manifesto dell’antivigilia. Missione tre punti, insomma, come sempre. Con la consapevolezza delle difficoltà di giornata ma anche la convinzione di poter avere la meglio su un avversario che nell’anno solare ha perso due volte (contro Reggiana e Monza) ma che è riuscito anche a stravincere a Brescia, passare a Pordenone, fermare Venezia e Spal, uscire indenne da Salerno. E che viene da uno squillante 3-1 alla Cremonese: «Incontriamo una delle squadre che sta meglio, con ottimi risultati e buone prestazioni», il commento al proposito di Aglietti. «Sarà un bel derby» anche se «la partita è difficile». Ma il Vicenza, l’investitura dell’allenatore del Chievo, «ha un organico di valore grazie al quale potrebbe fare anche qualcosa in più».

 

TESTA E MUSCOLI. Insomma, la battaglia è garantita. Bisognerà affrontarla con la testa ben connessa e i muscoli reattivi, ricordando il primo tempo della gara d’andata - curiosamente lontana una cinquantina di giorni appena - nel quale il “Lane” costruì le sue fortune sui ritmi altissimi e il pressing insistito. Anche se “Aglio” sospetta che i temi del match non saranno necessariamente i medesimi. Un po’ come i giocatori, su ambedue i fronti. Al proposito, da Veronello arrivano notizie di apprezzabile tenore. Tolto Viviani, che non ha ancora recuperato la piena condizione dopo il recente infortunio, a casa Chievo sembrano infatti stare tutti piuttosto bene. Rientra Gigliotti - fermato prima dai guai fisici e poi dal giudice sportivo - che riprende il suo posto in mezzo alla difesa al fianco di uno tra Rigione e Leverbe. Difficile che Aglietti tocchi uno tra Ciciretti e Garritano brillanti (nonché decisivi) nell’ultima performance contro il Pordenone, anche se le sgommate di Canotto restano uno dei punti di forza della squadra. Tutti hanno finalmente potuto beneficiare di ben sei giorni di lavoro senza partite di mezzo. Quasi una rarità nel corso degli ultimi mesi. Abbondanza anche in attacco, con De Luca favorito dal 1’, Margiotta a giostrargli attorno, Fabbro affidabilissima alternativa e Djordjevic appena più defilato.

 

OLTRE L’OSTACOLO. Gialloblù pronti alla carica dunque. Col valore aggiunto di quel senso pratico così meravigliosamente risolutivo martedì scorso. Di Carlo resta nel cuore della piazza ma stasera ci sarà poco margine per il romanticismo e la riconoscenza: l’aria del derby mette elettricità, la corsa deve proseguire, la direzione è tracciata. I conti al novantesimo, con i mezzi e la fiducia giusti per provare a scavalcare anche questo ostacolo. •

Francesco Arioli

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