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Che febbre il derby veneto. Chievo, infiamma la serata

Amato Ciciretti
Amato Ciciretti
Amato Ciciretti
Amato Ciciretti

Il freddo del Bentegodi reclama un bagliore, il popolo del Chievo - costretto alla tv - il momento per alzarsi dalla poltrona, cacciare un urlo e seguitare a sognare in grande. Tutto dipenderà da come i gialloblù riusciranno ad affrontare ed eventualmente venire a capo dell’enigma Cittadella, tosta rivale di serata nel recupero della quindicesima, non disputata a dicembre causa Covid. Il calcolo è chiaro, la prospettiva appetitosa: divorarsi i granata nel derby tutto veneto e arrampicarsi così fino a quota 32 punti, quattro tacche sul confine della zona playoff e appena sotto Monza e Salernitana, appaiate oggi al secondo posto. Un modo splendido, se il progetto andasse in porto, per dare un seguito e un senso anche più costruttivo ai nove risultati utili centrati negli ultimi tempi e sistemare la classica ciliegina sul promettente girone d’andata. «Cercheremo assolutamente di fare nostra la partita anche se giocare contro di loro è sempre molto difficile», riflette mister Alfredo Aglietti alla vigilia, «ma è chiaro che vincendo potremmo fare un bel balzo in classifica che ci darebbe ulteriore fiducia e morale in vista del ritorno».

«SEMPRE IN ALTO». Celebrato il collega Venturato («ogni anno loro arrivano sempre in alto e di lui si parla troppo poco perché la sue squadra gioca anche un ottimo calcio»), il tecnico gialloblù spende due parole sul superlavoro cui è costretto il Chievo da qualche tempo a questa parte, a causa del calendario piuttosto concentrato: «Non mi sentirete mai cercare alibi né io cerco di dare mai giustificazioni al gruppo. È anche vero però che sabato ad Ascoli giocavamo la terza gara in otto giorni su un campo non facile e ci abbiamo trovato una squadra che cercava il risultato a tutti i costi. Non si può pensare di andare a vincere ovunque, saremmo dei presuntuosi. Il Chievo corazzata? Ho letto anche questo. La nostra però non è una corazzata ma una buona squadra. Ci sta anche di perdere, nonostante a noi sia capitato finora solo tre volte. Facciamo risultato da nove turni e abbiamo la miglior difesa... Piuttosto che guardare gli aspetti negativi preferisco apprezzare quello che questi ragazzi stanno facendo e il lavoro che stiamo svolgendo». Quanto al risultato, «vincere ci lascerebbe un sapore dolcissimo ma il nostro rimarrebbe comunque un ottimo girone di andata». MODULI E GIOCATORI. Sull’undici titolare Aglietti lascia intendere che potrebbe optare per un turnover ragionato, prevedendo qualche cambio rispetto al Del Duca senza snaturare la fisionomia della formazione. Possibile dunque il rientro dal 1’ di Giaccherini e De Luca, con l’opzione del 4-2-3-1 da tenere nella massima considerazione. Tra i ballottaggi anche quelli tra Ciciretti e Canotto e tra Leverbe e Rigione. A metà - out Obi per un lieve affaticamento - si rivedranno Palmiero e Viviani. Senza scordarsi di Bertagnoli, che tra oggi e domenica potrebbe ritagliarsi spazi importanti. Non necessariamente dal 1’ perché, ha ricordato ancora Aglietti, «non dimentichiamoci che le partite durano 95’, quindi ci sarà spazio per tanti se non per tutti e io mi aspetto che il gruppo risponda comunque “presente”». •

Francesco Arioli

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