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Oggi alle 14

Battaglia all’Arechi: Chievo, faccia cattiva e niente vertigini

Amato Ciciretti, probabile titolare oggi all’Arechi FOTOEXPRESS
Amato Ciciretti, probabile titolare oggi all’Arechi FOTOEXPRESS
Amato Ciciretti, probabile titolare oggi all’Arechi FOTOEXPRESS
Amato Ciciretti, probabile titolare oggi all’Arechi FOTOEXPRESS

 L’aria, sul golfo, profuma di mare e di primavera ma anche di battaglia. Di baruffa d’alta quota. Di duello della verità, non proprio assoluta, certamente molto indicativa. Perché il traguardo è ancora lontanissimo e le eventuali possibilità di recupero esagerate. Non c’è dubbio, però, che il testa a testa di oggi pomeriggio a Salerno, tra gli amaranto di Castori e il Chievo di Aglietti, ambedue seconde in classifica, qualche indicazione sulla corsa di testa sia destinato ad offrirla. Questione di cuore, questione di lucidità mentale, questione di colpi. Della capacità di sapersi calare nel match, di saperlo leggere, di riuscire a interpretarne i momenti e capitalizzare le occasioni.

 

ENERGIE E FIDUCIA. Questione di pazienza e di spirito, di ritmo e di attenzioni. Anche ai dettagli, quelli che possono segnare la differenza e stabilire, alla fine, chi dei due sarà più degno di restare incollato alle calcagna dell’Empoli capolista, a sua volta impegnato in uno scontro diretto pazzesco a Monza. Chi avrà più attributi presumibilmente sopravviverà. Chi saprà aspettare vedrà.

 

«In questi giorni c’è stata la possibilità di recuperare un po’ di energie in più. Stiamo bene. C’è fiducia, c’è entusiasmo, c’è voglia di giocare questa bella partita, importante», anticipa Aglietti da Veronello qualche ora prima di partire alla volta della Campania. «E siamo tutti disponibili, a parte Gigliotti e Colley, che ha avuto un problemino nella rifinitura».

 

Il tecnico gialloblù, sollecitato dall’ufficio stampa del suo club, ribadisce come l’aspetto mentale possa rappresentare una chiave formidabile della crescita della squadra: «Credo che il Chievo l’anno scorso non avrebbe vinto determinate partite che invece abbiamo vinto quest’anno. Partite insidiose in cui trovi squadre sul fondo della classifica che hanno comunque dei valori e lo dimostrano in quelle successive», aggiunge, con il pensiero rivolto anche all’ultimo successo, contro il Pescara.

 

«La nostra crescita insomma mentale c’è stata, di questo sono convinto. La squadra dimostra di saper leggere le partite. E se subiamo un gol non subentra quella preoccupazione che poteva esserci prima». Adesso «non dobbiamo fare passi indietro», avverte, «anche perché gli avversari sono tutti forti. Ma questa forza mentale era una cosa che mi premeva».

 

ALTO PROFILO. Sotto con la Salernitana, dunque, «squadra molto fisica con tanta qualità», squadra «che cerca di verticalizzare il prima possibile, su Djuric o sugli esterni, e sviluppare poi la situazione successiva». E ancora, «squadra forte che punta a fare un campionato importante - e lo stanno facendo - e che ha fatto un mercato importante per far capire anche meglio quelle che sono le loro intenzioni». Quindi «dovremo adattarci alla sfida nel momento in cui loro cercheranno di fare quel che sanno fare meglio.

 

E adattarci alla battaglia, alle seconde palle, alla partita sporca. Se riusciremo a pareggiare la loro fisicità, anche se non sarà facile, sono convinto che potremo fare valere le nostre armi e metterli in difficoltà», l’avvertenza. Con la solita difesa, robusta e ripetutamente testata, con il mestiere e l’intelligenza tattica di Obi assieme a Palmiero. E con Ciciretti e Garritano e - probabilmente - le due punte di ruolo. Anche se il dubbio sul modulo, là davanti, resta sempre. Così come sugli interpreti: De Luca con Margiotta o con Fabbro? E perché non il rientrante Djordjevic?

 

ESPERIENZA E QUALITÀ. Ma anche con Di Gaudio, appena arrivato al Chievo e già pronto per la prima convocazione: «Lui porta esperienza e qualità, è un giocatore abituato a vincere e dovunque ha giocato è sempre stato protagonista», spiega Aglietti. «Anche al Verona, quando c’ero io, nelle partite che contavano si è sempre fatto sentire. Viene a darci una mano in un ruolo importante: sugli esterni noi abbiamo sempre bisogno di ricambi e quindi ci aiuterà sotto l’aspetto tecnico-tattico ma anche nel far capire agli altri ragazzi come leggere certi momenti del campionato». •

Francesco Arioli

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