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Il caso

Aziende in crisi: dopo la Paluani, ammesso al concordato preventivo anche il Chievo

Un tifoso del Chievo
Un tifoso del Chievo
Un tifoso del Chievo
Un tifoso del Chievo

Dopo la Paluani anche il Chievo, strettamente legato all'azienda dolciaria, ha chiesto e ottenuto l'accesso alla procedura di concordato preventivo, congelando così le richieste dei creditori.

Si tratta di una procedura solitamente intentata, per cercare il risanamento, da chi si trova in uno stato di crisi o di insolvenza. Può servire anche a cedere l'attività a un soggetto terzo oppure per liquidare il proprio patrimonio e utilizzare il ricavato per soddisfare i creditori ed evitare il fallimento.

 

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Il ricorso era stato presentato il 16 dicembre ed è stato accolto il 20 dicembre dal tribunale di Verona che ha nominato commissari giudiziari Renzo Panozzo e Luca Toninelli.

La crisi del Chievo è conseguente all'esclusione dello stesso dai campionati professionistici, decisa nel corso della scorsa estate, che ha provocato fra l'altro la perdita di ogni diritto sul patrimonio costituito dai calciatori professionisti in forza al club gialloblù. L'esclusione era stata decisa per i presunti mancati pagamenti dell'Iva da parte della società di via Galvani.

Francesca Lorandi - Riccardo Verzè

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