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Appesi al giudizio del Tar Chievo, altro giorno caldo

Sauli VaisanenAggrappati ai giudici Il presidente del Chievo Luca Campedelli oggi attende la nuova pronuncia del TarAlessandro Confente
Sauli VaisanenAggrappati ai giudici Il presidente del Chievo Luca Campedelli oggi attende la nuova pronuncia del TarAlessandro Confente
Sauli VaisanenAggrappati ai giudici Il presidente del Chievo Luca Campedelli oggi attende la nuova pronuncia del TarAlessandro Confente
Sauli VaisanenAggrappati ai giudici Il presidente del Chievo Luca Campedelli oggi attende la nuova pronuncia del TarAlessandro Confente

La variabile è nelle intenzioni del Tar di entrare nel merito. La collegiale dovrebbe garantire maggiore profondità rispetto all’arido verdetto del provvedimento monocratico, ma spesso chi perde il primo veloce round non ha troppe speranze al secondo. Non le ha in teoria neanche il Chievo, appeso con le unghie ad una parete parecchio scivolosa resa ancor più complicata dai verdetti della giustizia sportiva e il carico che ci ha messo il Coni. Il Tar potrebbe anche non pronunciarsi oggi, col dovere di entrare nel labirinto di norme, scadenze e leggi tributarie che al di là del debito del Chievo qualche sentiero percorribile lo offrirebbe pur nella rigidità dei paletti imposti dalla Covisoc. E per una capillare analisi servirà del tempo. Aula aperta alle 8.30, poi bisognerà soltanto aspettare. Partita doppia Il Chievo vuole il ventunesimo posto di Serie B, prima fuori programma specie per una cadetteria che nel 2024 si ridurrà a diciotto ma adesso eventualità che la Figc alla lontana potrebbe anche digerire come proprio al Tar ha lasciato neanche troppo velatamente intendere prima di svincolare senza attendere un attimo tutti i tesserati subito dopo la diffida del Chievo. Quando la guerra con la Federcalcio era già senza esclusione di colpi. La priorità adesso è riavere la Serie B, i successivi risarcimenti saranno passo successivo. Ci penserà la proprietà. A partire dal destino dei vecchi tesserati, ormai quasi tutti accasati. L’ultimo a trovare sistemazione è stato Sauli Vaisanen. Anche lui - come il compagno di reparto Rigione - dirottato in B, al Cosenza di Zaffaroni. Ma la giornata di ieri era servita anche per sancire l’accordo di Alessandro Confente con il Vicenza allenato da Mimmo Di Carlo. Entro agosto Quello del Tribunale amministrativo regionale è il penultimo gancio a cui aggrapparsi. Quello successivo porta al Consiglio di Stato oggi fissato per il 9 settembre, che potrebbe anche essere anticipato alla prossima settimana. Quando comunque la prima giornata della Serie B 2021-’22 sara storia, quando però il Chievo sarà ancora in tempo per vincere la sua durissima battaglia. Dove il nocciolo non è il debito col fisco quanto le modalità di pagamento e soprattutto il diritto ad una seconda rateizzazione, dopo il primo piano decaduto, vietata per le leggi ordinarie ma non per quelle tributarie, per di più in un periodo emergenziale come l’ultimo. Binari paralleli Dovesse spuntarla il Chievo oggi o domani verrebbe automaticamente meno la manifestazione di interesse, che terminerà sabato, avviata dal Comune di Verona per garantire la successione nel caso in cui Tar e Consiglio di Stato non dovessero cambiare nulla impedendo all’attuale Chievo, giuridicamente non fallito ma respinto dalla Figc, di ripartire dalla Serie D, opzione invece assicurata dall’articolo 52 delle Noif relativo al titolo sportivo. Eventuali compagini societarie intenzionate a raccogliere il testimone del Chievo dovranno garantire un programma tecnico a lunga gittata, piantare solide basi economiche e prima di tutto versare alla Federcalcio mezzo milione di euro. Il weekend sarebbe di studio per il sindaco Federico Sboarina, che poi dovrà inviare al presidente federale Gabriele Gravina, con una lettera di gradimento, la proposta che riterrà più seria. Il Chievo di oggi, concentratissimo con legali e dipendenti per la volata al Tar, non ha alcuna intenzione di mollare la presa. Un minimo spiraglio c’è, ma il tribunale amministrativo del Lazio dovrà sconfessare la decisione di Figc e Coni. Un provvedimento forte, di personalità, ma perfettamente nelle sue corde. A patto di scavare in ogni cavillo. Di valutare ogni particolare. Ne va della storia del Chievo. E di Verona.•.

Alessandro De Pietro

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