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«Ancora un’impresa, stavolta col Chievo. Io talismano per la A»

Nuova avventura al Chievo per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVOPrimi sorrisi a Veronello per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVO
Nuova avventura al Chievo per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVOPrimi sorrisi a Veronello per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVO
Nuova avventura al Chievo per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVOPrimi sorrisi a Veronello per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVO
Nuova avventura al Chievo per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVOPrimi sorrisi a Veronello per Antonio Di Gaudio BOLDRINI CHIEVO

Specialista in promozioni dalla B alla A. Già quattro nella sua bacheca: Carpi, Parma, Hellas, Spezia. Antonio Di Gaudio, 31 anni, è arrivato al Chievo a titolo definitivo. Ha lasciato il Verona, dove non trovava spazio. Si è rimesso in gioco. Ha ritrovato Alfredo Aglietti con il quale ha condiviso la straordinaria promozione all’Hellas di due anni fa. Di Gaudio, la considerano un talismano «Ognuno crea il proprio destino. E io l’ho fatto giocando e vincendo, spesso da protagonista. Restano i ricordi, ma adesso ho voglia di tornare a fare qualcosa di grande. Voglio andare ai tremila per il Chievo, allenarmi anche di...notte». L’ultima volta in campo era il 20 agosto la festa promozione dello Spezia «Vero. Ci vorrà un po’ di tempo per trovare la forma migliore. Ma penso che sia la testa a fare la differenza. La determinazione ti aiuta ad essere pronto prima di quanto si possa immaginare. Ho accumulato fame, voglia, adrenalina. Il calcio di Aglietti è il mio calcio. Salgo in corsa, non certo per fare lo spettatore». La fotografia della sua avventura all’Hellas? «La festa promozione. Inattesa, sorprendente, speciale. Una storia inimmaginabile solo un mese prima. Poi, però, c’è stata la seconda parte. Restare fuori, non avere mai avuto la possibilità di dimostrare anche in A il mio valore mi è dispiaciuto molto. Ma si va oltre. Inoltre, la pandemia, il virus, il mondo che cambia non ha aiutato nessuno. Io mi sono sempre allenato con i compagni fuori lista. S’impara a mangiare fango in silenzio. E ha trovare dentro se stessi quella forza interiore che aiuta ad andare avanti». Perchè il Chievo? «Non potevo dire di no. Campedelli e De Giorgis mi hanno inondato di energia positiva. Ho capito da subito che era la scelta migliore per me. Il Chievo sta correndo. E io voglio correre con loro». In più, ritrova Aglietti «Un motivo in più per scegliere la mia nuova destinazione. Ha cambiato faccia all’Hellas, si è riconfermato al Chievo. Lui mi conosce bene e io conosco lui. Situazione ideale per entrambi». Obiettivi? «Trecento presenze tra i professionisti (le statistiche oggi lo danno a quota 267 ndr) e magari una nuova promozione da mettere in bacheca». Resta sempre Ribery il suo giocatore modello? «Certo, Franck è unico. Non ho mai smesso di seguirlo. Prima al Bayern, adesso alla Fiorentina. Ribery è puro divertimento. Io cerco di interpretare il ruolo a modo suo». La rete più importante della carriera? «La doppietta in campionato, quando ero a Parma, contro il Frosinone. Risultata fondamentale, poi, nei confronti diretti per salire in serie A. Vincemmo 2-0 al Tardini, mentre da loro avevamo perso due a uno». Talismano promozione: la più bella? «Proprio a Parma. Per come è arrivata, per come mi sono calato io in quella realtà, per l’entusiasmo della gente, per il rapporto creato con i compagni, con l’ambiente, con l’allenatore D’Aversa. Ha vinto la città e noi siamo stati i protagonisti». La più sorprendente? «Beh, quella con il Carpi. Storica. Ma meritata dall’inizio alla fine. La squadra era fortissima. Abbiamo ammazzato il campionato di B. Contro le altre grandi ci esaltavamo, rifilando grappoli di gol a chiunque. E a cinque giornate dalla fine del torneo, avevamo già vinto. Ma, per come è arrivata, anche la promozione con il Verona è stata esaltante e sorprendente». Il futuro immediato? «Solo il Chievo. Il mio contratto scade a fine giugno, poi c’è un’opzione da parte del club. Ma l’unico pensiero è vincere per partecipare a qualcosa di grande. Mi piacerebbe viaggiare a lungo con questo club». •

Simone Antolini

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