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Alvini a Perugia? Il Chievo adesso fa rotta su Vecchi

Il cerchio si stringe Stefano Vecchi quest’anno ha allenato il Sudtirol
Il cerchio si stringe Stefano Vecchi quest’anno ha allenato il Sudtirol
Il cerchio si stringe Stefano Vecchi quest’anno ha allenato il Sudtirol
Il cerchio si stringe Stefano Vecchi quest’anno ha allenato il Sudtirol

Il campo s’assottiglia. Vuota ancora la panchina del Chievo, ma il cerchio si sta stringendo. Stefano Vecchi ieri ha guadagnato parecchie posizioni, spinto anche dall’Inter che un colpo di telefono a Veronello l’ha fatto per sondare il terreno e spendere buone parole per il suo allenatore della Primavera con cui ha vinto due scudetti e due volte il torneo di Viareggio e che non rinnoverà col Sudtirol dopo l’eliminazione ai quarti dei playoff con l’Avellino. Vecchi, cinquant’anni fra poco più di un mese, è balzato in cima alla lista del Chievo che non ha dato troppo peso alla parentesi negativa, l’unica, in B col Venezia. Vecchi è sinonimo di calcio organizzato ed aggressivo, magari ancora in via di formazione per certi livelli ma adesso nome assai caldo per la successione di Alfredo Aglietti. Nessuna obiezione sulla sua capacità di costruire squadre con una manovra di spessore. Magari l’esperienza non è tantissima ma sul suo valore assoluto pochi dubbi. Meno due Altri candidati forti hanno scelto altre opzioni. Massimiliano Alvini ha preso la via di Perugia, a cui è bastata una chiamata l’altra notte per attirare, incontrare ieri e convincere l’ormai ex allenatore della Reggiana che tanto piaceva al Chievo. Con la Serie B ormai quasi del tutto sistemata Alvini non ha fatto altro che accettare la proposta più rapida, come d’altronde ha fatto Aglietti firmando per la Reggina. Il gioco ad incastri è partito, togliendo ieri nel primo pomeriggio dall’elenco del Chievo anche Aimo Diana, sostituto di Alvini a Reggio dopo l’ottimo lavoro col Renate condotto fino ai playoff di Lega Pro quasi eliminando il favoritissimo Padova. Questione di scadenze. E di priorità. Quella del Chievo non è il tecnico, intento com’è a tessere una tela il più possibile rassicurante che permetta per fine mese l’iscrizione al campionato. Passaggio dipendente da almeno una cessione eccellente. In questo senso Semper è già pronto a partire. Destinazione Udinese, Monza, Genoa o Parma. Soltanto dopo verrà il resto. Seconda fila Non c’è solo Vecchi fra i desideri del Chievo. Non dispiace Michele Mignani, quarantanovenne genovese che lascerà il Modena che al suo posto ha ingaggiato Attilio Tesser fresco di esonero a Pordenone. Mignani è, come Vecchi, altro deluso dagli spareggi promozione di Serie C, fuori con l’Albinoleffe dopo essere stato il Modena la miglior quarta di Lega Pro grazie ad un buonissimo finale di campionato anche se ben presto lontano dalle prime Perugia, Padova e Sudtirol. Profilo periferico, ma c’è anche lui. Non dispiace nemmeno Maurizio Domizzi, leggenda dell’Udinese traghettatore proprio del Pordenone in B nell’ultimo sprint-salvezza dopo l’esonero di Tesser. Monitorato anche Antonio Calabro, 44 anni, pugliese nativo di Galatina anche lui fuori ai quarti dei playoff di C dopo un’annata in cui s’è messo in evidenza per il suo modo di intendere calcio molto vicino alla filosofia di Antonio Conte. Col 5-3-2 al potere, tanta intensità e due punte strutturate da cercare velocemente con una manovra piuttosto sbrigativa. Calabro ha un altro anno di contratto col Catanzaro con cui avrà un incontro la prossima settimana per definire le linee-guida della prossima stagione. Il carattere forte è un punto a suo favore, meno le sue concezioni tattiche e soprattutto il prodotto finale. D’accordo i risultati, ma il Chievo vorrebbe qualcosa di più. Il giro di consultazioni del responsabile dell’area tecnica Giorgio De Giorgis è cominciato. Vecchi prima di tutti, poi gli altri. •.

Alessandro De Pietro

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