La strategia di gioco, i dettagli tattici, le sfumature della manovra non sono mai contate così poco. Almeno al confronto col fuoco sacro della determinazione, con le motivazioni, la carica agonistica, l’atteggiamento, la cattiveria. Adesso più che mai - stasera come nelle partite che seguiranno - il Chievo impegnato nella difesa del suo prezioso posto in zona playoff dovrà rintracciare gli ingredienti necessari più nel cuore che sopra la lavagna. Più nell’anima del gruppo, insomma, che nelle parole di Alfredo Aglietti, consapevole dell’importanza dei punti stasera, nel delicato posticipo della quattordicesima giornata di ritorno di Serie B, che vede i gialloblù nuovamente in campo al Bentegodi - a dieci giorni dal pari con la Spal - contro il Pisa. LO SPARTIACQUE. Estremizzare le situazioni è un topos del pallone. È altrettanto chiaro, però, che la sfida coi nerazzurri può davvero rappresentare uno degli spartiacque chiave. Perché, come ricorda lo stesso Aglietti nella vigilia di Veronello, «con i tre punti potremmo rimettere un po’ di aria tra noi e quelle dietro, considerato che poi avremo anche un’altra gara da recuperare. Occhio però che a sua volta il Pisa stesso vuole vincere, proprio per accorciare verso l’ottavo posto». La storia, in fondo, è molto chiara: battere i toscani proietterebbe il Chievo al settimo posto - con tanto di sorpasso al Cittadella - aumentando a quattro lunghezze il distacco dalla nona posizione, quella occupata dal Brescia, prima squadra oggi esclusa dagli spareggi per la promozione. Qualunque altro risultato manterrebbe nella migliore delle ipotesi l’attuale stallo, incentivando le ambizioni di risalita delle inseguitrici. Il richiamo del tecnico gialloblù, così, è molto semplice: «Mancano poche partite per cui conteranno molto la testa, il cuore e la voglia di fare risultato, non solo contro il Pisa. Davanti c’è un obiettivo importante che vogliamo raggiungere tutti. Vero che affrontiamo squadre di alta classifica ma è anche chiaro che se vogliamo i playoff dobbiamo tornare a vincere». In altre parole, «abbiamo ripreso il cammino facendo anche buone prestazioni però adesso c’è bisogno di qualcosa di più», ripete. «E saranno importanti l’atteggiamento, l’interpretazione: guardiamo quello che sapremo fare noi piuttosto che gli altri» e «senza focalizzarci troppo sull’aspetto tattico». LA SANA PRESSIONE. Aglietti dunque mette sana pressione al gruppo, del quale ha peraltro fiducia: «La squadra», dice, «vuole assolutamente raggiungere i playoff e direi che lo meriterebbe anche. Non stiamo raccogliendo quel che meriteremmo? È un po’ il leit motiv della stagione per cui non possiamo neppure stare troppo a piangerci addosso, piuttosto iniziare bene questo ciclo finale». Tolto Vaisanen, dato comunque in progresso, l’allenatore gialloblù ha tenuto il più largo possibile il ventaglio delle convocazioni, pur lamentando un paio di acciaccati: «Il gruppo in generale sta bene e questo mi dà la possibilità di fare tante scelte, che si possono correggere anche a partita in corso». Inizia la volata: sette sfide da affrontare con l’acceleratore premuto a fondo anche per non dover covare rimpianti tardivi. E potersi così giocare tutte le opzioni possibili sulla strada che porta al traguardo più ambito. •