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20 anni fa la promozione del Chievo

3 giugno 2001, il giorno in cui i «mussi» impararono a volare. Le immagini storiche

PROMOZIONE SERIE A CHIEVO 2001

In campo scendono Frezzolini; Moro, D'Angelo, D'Anna, Lanna; Eriberto, Corini, Barone, Manfredini; Corradi e De Cesare. A gara in corso gli ingressi di Federico Cossato, Gorgone e Passoni. In gol ci vanno De Cesare e D'Anna. 

È il 3 giugno 2001: il Chievo allenato da Gigi Del Neri batte al Bentegodi la Salernitana e conquista per la prima volta la Serie A. La formazione, schierata rigorosamente con il 4-4-2, è in gran parte (gli innesti principali saranno Lupatelli, Barone e Marazzina) quella che l'anno successivo stupirà l'Italia, arrivando a condurre il campionato e chiudendo con la qualificazione alla Coppa Uefa.

Allo stadio e in città, con baricentro ovviamente il quartiere a nord-ovest, esplodono i festeggiamenti. Spuntano anche degli asini di cartone con le ali: chiaro riferimento a uno striscione esposto dai tifosi dell'Hellas nel corso di un derby nel campionato cadetto: «Quando i mussi i volarà, faremo il derby in serie A». Ma grazie alla promozione del Chievo e a una rocambolesca salvezza del Verona (dopo lo spareggio di Reggio Calabria) nel 2001/2002 si giocherà davvero la stracittadina nel massimo campionato, con una vittoria per parte. E i tifosi del Chievo si appropriano, con un misto di autoironia, orgoglio e sberleffo, del termine «Mussi volanti».

Un quartiere di una città, fra l'altro nemmeno una metropoli, in Serie A non si era mai visto. E nei 20 anni trascorsi da quel giorno, il Chievo, con Luca Campedelli sempre al timone del club, di campionati di Serie A ne ha giocati ben 17. E anche in questa stagione si è giocato ai playoff la promozione. Il club della Diga, che di recente ha registrato il saluto della bandiera Pellissier e quello dell'allenatore Aglietti, ha celebrato l'anniversario sui social. «Può succedere di tutto ma questo non si cancella!!», il commento dei tifosi. 

Un ricordo che vi raccontiamo con le immagini di quel giorno storico per lo sport veronese.

Riccardo Verzè

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