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gialloblù di nuovo in partita

Chievo, colpo di scena: il Consiglio di Stato riapre il caso-svincolo

È trascorso quasi un anno dall’inizio delle tribolazioni del club della Diga
Ancora in piedi Luca Campedelli, trent’anni di presidenza al Chievo. E ora, dopo l’amaro 2021, uno spiraglio di luce
Ancora in piedi Luca Campedelli, trent’anni di presidenza al Chievo. E ora, dopo l’amaro 2021, uno spiraglio di luce
Ancora in piedi Luca Campedelli, trent’anni di presidenza al Chievo. E ora, dopo l’amaro 2021, uno spiraglio di luce
Ancora in piedi Luca Campedelli, trent’anni di presidenza al Chievo. E ora, dopo l’amaro 2021, uno spiraglio di luce

La partita s’è riaperta. E il Chievo torna a sperare. Il Consiglio di Stato ha congelato la decisione del Tar che nella fase di merito aveva di fatto confermato la sentenza emessa nel provvedimento d’urgenza, avvallandone l’esclusione dalla Serie B così come la decisione immediatamente successiva di svincolare d’ufficio tutti i giocatori della società, passaggio in questi casi lecito ma rimesso ora in discussione proprio alla base. Il punto è proprio quello più che il titolo sportivo, quel valore tecnico e quindi economico cancellato in un attimo dalla Figc dopo che il Chievo appena aveva perso la B. Senza perdere un attimo. Il capitolo adesso è tutto da ridiscutere. Tanto che Marco Brunelli, segretario generale della Federcalcio, ha inviato una comunicazione alla Lega di Serie A, alla Lega di B, alla Lega Pro, alla Lega Nazionale Dilettanti e all’associazione calciatori sottolineando che «il Consiglio di Stato ha parzialmente sospeso sino alla camera di consiglio del 23 giugno la sentenza del Tar del Lazio n 7045/2022 ed in ragione di tale decisione non possono essere tesserati i giocatori dell’A.C. Chievo». Il punto di partenza di un nuovo filone della vicenda che potrebbe garantire un maxi risarcimento.

Ripassare l’argomento. Vuole ragionarci il Consiglio di Stato, di fatto l’appello dopo il tribunale amministrativo del Lazio, deciso a ripassare tutta la questione. A prender tempo, soppesando ogni virgola. Stoppare il Tar non vuol dire necessariamente contraddirlo, ma di sicuro il provvedimento è un varco che si apre ad alimentare le argomentazioni del Chievo che mai in questo ultimo anno ha abbassato la guardia. Continuando sempre a lavorare coi suoi legali per dar battaglia in ogni sede, fedele alla linea di Luca Campedelli convinto che «prima o poi un giudice ci darà ragione». Anche, se necessario, andando alla Corte di giustizia europea. Quel momento tanto inseguito potrebbe essere arrivato ora, apertura che permetterebbe in teoria al Chievo prima di tutto di sistemare la sua posizione debitoria dopo la richiesta di rateizzazione bocciata in primis dalla Covisoc e successivamente da tutti i gradi della giustizia sportiva fino al Collegio di Garanzia del Coni e quindi al Tar che non hanno mai di fatto preso in considerazione il blocco delle cartelle di pagamento previsto dalle norme emergenziali nel periodo del covid. Vecchi debiti, per il Chievo spalmabili nel tempo ma non per tutti i tribunali a cui Campedelli s’è rivolto.

Vade retro, Ceo Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio
Vade retro, Ceo Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio

Il patrimonio azzerato. Il Chievo potrebbe ottenere prima di tutto un cospicuo risarcimento per aver la Figc spazzato via gran parte del valore del club, pieno di calciatori fra l’altro di prima fascia molti dei quali quest’anno a lungo in corsa per i playoff e per la promozione in Serie A, traguardo tagliato da Samuele Vignato l’estate scorsa uno dei più limpidi talenti italiani della classe 2004 passato al Monza a parametro zero. Così come tutti gli altri. Il momento è cruciale, Campedelli oggi delineerà insieme alla sua squadra di legali la posizione del Chievo e le sue prossime tappe in una conferenza stampa in programma alle 15.15 al Bottagisio. Di nuovo ad esporsi dopo tanto tempo Campedelli. Al suo fianco l’avvocato Stefano De Bosio.

Caso unico. Complicato ipotizzare gli scenari sportivi in un caso assolutamente unico, considerati anche i tempi ed un campionato intero giocato nel frattempo. Anche se la storia del calcio racconta di mille anomalie, compresa la B a 23 squadre con la Fiorentina salita di due categorie nel giro di qualche mese appena ripartendo dalla C2. Il nodo non è la B, è lo svincolo dei tesserati. Di sicuro il Consiglio di Stato un sasso nello stagno l’ha lanciato, minimo spiraglio dopo tanto buio. Dopo una fine che pareva scritta, un marchio ormai sepolto, la storia dimenticata fra il deserto di Veronello e il silenzio del Bottagisio là dove Campedelli e il Chievo ribadiranno che la partita è ancora tutta da giocare. Che quel risarcimento può cambiare molte carte in tavola. Aspettando il Consiglio di Stato e le sue verità. Magari è solo cautela e la voglia di vederci ancora più chiaro senza cambiare poi il finale della storia. Magari è molto di più. •.

Alessandro De Pietro

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