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Tokyo 2020

Ceccon bronzo nella staffetta 4x100 mista con primato italiano. Seste le donne

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Thomas Ceccon a Tokyo 2020 (foto Giorgio Scala DBM)
Thomas Ceccon a Tokyo 2020 (foto Giorgio Scala DBM)
Thomas Ceccon a Tokyo 2020 (foto Giorgio Scala DBM)
Thomas Ceccon a Tokyo 2020 (foto Giorgio Scala DBM)

Thomas Ceccon chiude i Giochi di Tokyo con il bronzo con la staffetta 4x100 mista che conquista il terzo posto come mai nella storia. È la sesta medaglia del nuoto italiano con due argenti e quattro bronzi: eguagliato il primato di Sydney 2000 per numero di metalli.

Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi portano sul 3'29"17 il primato italiano che in 3'29"93 valse il il bronzo europeo.

La finale è dominata in corsia otto dai campioni uscenti degli Stati Uniti (Ryan Murphy, Micheal Andrew, Caeleb Dressel, Zach Apple) con il record del mondo di 3'26"78 che butta giù il primato gommato (con il costume lungo gommato, poi abolito) che risaliva ai mondiali di Roma 2009 (3'27"28). A secondo posto i campioni del mondo e d'Europa della Gran Bretagna (Luke Greenbank, Adam Peaty, James Guy, Duncan Scott) con il record europeo di 3'27"51 (precedente 3'28"10 del 28 luglio 2019 a Gwangju). Bruciata la Russia, che ci precedette a Budapest, di cinque centesimi (3'29"22).

Tocca a uno stratosferico Thomas Ceccon aprire il libro dei sogni, ormai giunto alla piena maturazione agonistica, che non trema davanti ai giganti e chiude il dorso in 52"52; davanti a lui solo il bronzo olimpico Ryan Murphy (52"31). Poi Martinenghi, Burdisso e Miressi. «Siamo un grande gruppo perché, tranne Miressi, in tre veniamo dalle giovanili e nuotiamo fianco a fianco da anni - spiega Thomas Ceccon, 20enne di Schio seguito di Alberto Burlina per Fiamme Oro e Leosport, esploso con tre medaglie in staffetta ai recenti europei di Budapest e già argento con la 4x100 stile libero - Sapevamo che le prime due erano irraggiungibili, ma ce l'abbiamo fatta contro la Russia che in Europa ci aveva battuto e questo ci rende orgogliosi».

 

Sesta invece la staffetta rosa mista di Federica Pellegrini in 3'56"68, senza riuscire ad abbassare il tempo di qualificazione. La formazione - bronzo europeo in carica dietro Gran Bretagna e Russia - è la stessa del quarto posto mondiale a Gwangju, ma purtroppo Margherita Panziera è già ottava in 1'00"03 dopo la prima frazione. Risalgono di un paio di posizioni Martina Carraro con la rana da 1'05"88, Elena Di Liddo con la farfalla da 56"96 e Federica Pellegrini che chiude in 53"81 la sua carriera olimpica. Davanti la sorpresa sono le australiane, che si prendono il titolo olimpico degli Usa, già campioni del mondo, in 3'51"60 contro 3'51"73; terzo il Canada in 3'52"60.

«E stata una settimana lunga e piena di emozioni; questa staffetta è sempre bella, abbiamo peggiorato rispetto alle batterie, ma bisognava azzeccare la gara perfetta come avvenuto con la mista mixed per ambire a qualcosa in più. Le staffette possono crescere ancora. Io mi sento ancora in gioco e dovrò metabolizzare tutto a bocce ferme. Ora sono molto serena e non non vedo l'ora che si concretizzi il post attività agonistica. Lascio dopo diciotto anni ad alti livelli. Resterò in acqua solo per la Isl di novembre e per chi volesse ci saluteremo a Napoli», conclude Federica Pellegrini.

Anna Perlini

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